Federico Volpe firma la nuova drink list del Dry Milano

Federico Volpe Dry Milano

Un mix ben bilanciato di innovazione e tradizione. È intorno a questo binomio che nasce la nuova drink list del Dry Milano. Il nuovo menu, firmato dal nuovo bar manager Federico Volpe (nella foto in apertura), sarà presentato questa sera al Dry di via Solferino e costituirà l’offerta cocktail anche del Dry di via Vittorio Veneto.

Composto in totale da 18 drink, tra signature, grandi classici e qualche loro twist, suddivisi in quattro sezioni, Made in Dry, On the wall, Everyday drinking e Try by Dry, rappresenta una felice sintesi tra più avanzata sperimentazione e omaggio alla tradizione.

Il primo elemento del binomio caratterizza tutta la sezione Made in Dry, che contiene 8 signature del laboratorio Dry, chiamati semplicemente Drink e numerati dallo 001 allo 008, che esprimono al meglio l’idea di miscelazione di Volpi. Una miscelazione orientata a una sperimentazione spinta, che guarda a 360° a tutte le tendenze della mixology contemporanea, fa ampio uso delle più diverse tecniche di lavorazione, molte mutuate dal mondo della cucina, così come non si pone limiti nella scelta degli ingredienti, che contemplano anche l’uso delle verdure o di vere e proprie preparazioni culinarie.

Un esempio è il Drink 6, composto da una base di Rabarbaro Zucca alla quale viene miscelata un’estrazione in moka di whisky-cola, preparata utilizzando della Coca-Cola, in precedenza scaldata per farle perdere effervescenza, al posto dell’acqua, e alcuni tipici cereali del whisky (in questo caso malto d’orzo, orzo perlato e grano saraceno), con una spolverata di cacao, al posto del caffè. Il drink è completato da un’aggiunta di rum Bacardi 8 Años, che lo arricchiscono di note speziate, per concludere bordando il bicchiere con una crusta di fondue di cioccolato e crumble di pistacchio, a creare un intrigante gioco di consistenze.

Un altro esempio è il Drink 7, dove il tequila Espolon Blanco e il Cynar sono miscelati con un pre mix a base di mango speziato fatto al cartoccio, che viene reso liquido frullandolo con succo di arancia fresco e con Aperol e Solerno nei quali in precedenza sono stati infusi agrumi essiccati e poi bruciati. O ancora il Drink 5, nel quale troviamo insieme alla base di Bulleit Bourbon, limone e zucchero, due ingredienti insoliti: pere asiatiche e un succo di tortino di carote. Le pere, caramellate e poi cotte nella birra, vengono miscelate al succo, preparato frullando il tortino con una centrifuga di carote e succo d’arancia fresco. Chiude il drink un’aria di zenzero.

Le sezioni On the wall ed Everyday drinking sono invece un omaggio alla tradizione. Contengono, rispettivamente, 5 e 4 classici proposti nella formula originale. Con un’eccezione, anzi due, una per parte: il Ramos Gin Fizz e il Dry Martini 2.0, due creativi twist.

Il primo è una rivisitazione dell’omonimo drink, nel quale al posto dell’albume e della panna troviamo una meringa morbida aromatizzata alle mandorle, che viene shakerata con gli altri ingredienti: gin Tanqueray Ten, succo di limone e succo di lime. Il cocktail è decorato con un’altra meringa flambata, che il cliente può mangiare mentre degusta il drink.

Dry Martini 2.0 è invece un twist sul grande classico, ma anche un drink che ne racchiude tre insieme: il classico Martini Cocktail e due sue famose varianti, il Dirty Martini e il Gibson, ognuno dei quali si può apprezzare a seconda del lato del bicchiere dal quale si beve. La base del drink è quella del Martini Cocktail, aromatizzato al limone, preparato con gin Tanqueray Ten e vermouth Noilly Prat. Il flute nel quale viene servito, però, viene spennellato da una parte con polvere di olive e dall’altra con povere di cipolla rossa di Tropea. La prima è preparata con un brodo di olive gelificato con agar agar al quale si aggiunge la polvere ottenuta essiccando le olive. La seconda gelificando invece una soluzione per il sottaceto (acqua, zucchero e aceto) alla quale viene aggiunta la cipolla essiccata e frullata con pinoli e polvere di barbabietola. Così, sorseggiando il drink dalla parte del bicchiere lasciata libera, si degusterà un Dry Martini, mentre bevendo dalla parte con la polvere di olive si comporrà il sapore del Dirty Martini e da quella con la polvere di cipolla il sapore del Gibson.

Completa la drink list la sezione Try by Dry, costituita da un signature, che cambia ogni settimana, proposto in pairing con una pizza e un dessert.

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