Routine e creatività basta una stampante

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Controllo dei costi, ridotti tempi di stampa, menu e liste dei vini sempre aggiornati. E con le immagini dialogo facile in cucina

Che l'attività del ristoratore stia cambiando (o debba cambiare) è quasi un'ovvietà quando si parla di cucina, di gestione, di servizio. Lo è meno se si pensa all'utilizzo delle tecnologie per il back office e per le attività quotidiane: il ristorante è anche un'impresa che deve svolgere una serie di incombenze di tipo amministrativo e gestionale. In questo senso il mondo della ristorazione sconta una certo ritardo. Un esempio illuminante è costituito dalle stampanti a getto d'inchiostro da collegare al pc o, nel caso di più postazioni presenti in ufficio, da mettere in rete anche wireless.
Efficacia ed efficienza
Naturalmente anche in questo caso i due criteri guida sono l'efficacia del risultato e l'efficienza del sistema: qualità di stampa, produttività, bassi consumi. Basti pensare alle pratiche igienico-sanitarie da sbrigare, da memorizzare e da archiviare, le schede quotidiane dell'Haccp, da stampare e tenere a disposizione per un eventuale controllo dell'Asl, il manuale di autocertificazione, una serie di obblighi e doveri che devono essere rispettati, non foss'altro perché sono materia di responsabilità penale. Ma l'utilizzo della stampante travalica il lavoro d'ufficio e diventa un supporto determinante anche per altre aree di attività. Con le sue stampanti Officejet Pro All-in-One, HP ha individuato anche nella ristorazione un settore che può trarre il massimo beneficio dal loro impiego. Claudio Sadler, ristoratore e chef, lo testimonia. «L'impiego di una stampante a colori di qualità - afferma - è un grande passo avanti per operare in piena autonomia. Nella realizzazione della carta, per esempio, noi adottiamo copertine esterne personalizzate con il nome dei due ristoranti (Sadler e Chic'n Quick, ndr) sulle quali applichiamo i fogli con la stampa del menu, ognuno con caratteri tipografici e stile in sintonia con il locale al quale si riferisce. Fare tutto in casa consente di apportare i cambiamenti anche all'ultimo minuto a un menu, con la massima flessibilità di tempi e costi rispetto a quello stampato in tipografia. Il tempo anche in questo caso è una variabile fondamentale».
Disegno scanner, e-mail
L'attenzione ai costi, visto il periodo, è il faro di ogni imprenditore. Tanto più che non è raro che, per ricordo, i clienti chiedano di portare a casa il menu della serata. Sadler, poi, per le sue brigate a Milano (ha un ristorante anche alla Fiera di Rho-Pero), in quello di Pechino o nelle occasioni alle quali viene invitato in giro per il mondo, utilizza la stampante (anche scanner e fax) per riprodurre gli schizzi delle nuove ricette. «Invece della fotografia, preferisco realizzare uno schizzo del piatto finito. Il disegno, a differenza della foto, può essere corredato di indicazioni, è di immediata comprensione e non richiede ulteriori spiegazioni. È un ottimo modo per trasferire informazioni a chi in cucina dovrà riprodurre il piatto. Il segno scannerizzato viene memorizzato, corredato della ricetta che lo spiega e inviato per e-mail. Proprio recentemente per una manifestazione a Jakarta, quando sono arrivato in loco tutti i piatti erano già pronti. Con grande vantaggio di tempo».

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