Prosecco anche in coppa

Wine cocktail –

La mixability degli spumanti è terreno fertile per la ricerca. Come è accaduto in Campari Academy con i metodo Charmat Cinzano

Dal gusto delicato e dai suadenti contorni cromatici, non troppo robusti e perciò adatti a un pubblico prevalentemente femminile. Queste le caratteristiche comuni a Mimosa, Puccini, Belllini, Rossini e Tintoretto, oltre naturalmente all'utilizzo di vini spumanti, meglio se Prosecco, e di frutta fresca (nell'ordine arancia, mandarino, pesca bianca, fragola e melograna).
Con una storia gloriosa alle spalle, eppure snobbati proprio per quel loro essere “femminili”. Fino a quando il Prosecco non è diventato il campione che tutti noi oggi conosciamo, con 68 milioni di bottiglie vendute in oltre 80 Paesi. Fin a quando lo Spritz veneziano non ha iniziato a raccogliere proseliti un po' ovunque: chiamato Furlan in quel di Pordenone, Trevigiano a Conegliano, la cittadina che insieme a Valdobbiadene dà i natali al Prosecco Superiore Docg, è approdato nella lista dei cocktail mondiali dell'Iba insieme ai già citati sparkling cocktail. Il che equivale per noi a voler dare ai vini spumanti, e al Prosecco in particolare, la dignità di ingrediente per i cocktail.
Un recente esperimento in materia è stato condotto presso la Campari Accademy di Milano con la gamma di spumanti Cinzano, brand del Gruppo Campari dal 1999 e con un'esperienza di 250 anni nella produzione di metodi Charmat. Così il Prosecco Cinzano, nella versione dry, si scopre compagno ideale del Rose's Moijto Cordial per un cocktail secco che rimanda alla funzione primaria dell'aperitivo, ovvero quella di stimolare l'appetito, servito rigorosamente in coppa al posto della consueta flûte. L'abbinamento con l'amarena Fabbri e il suo sciroppo dà vita invece a un mix dal gusto più elegante, dolce ma non stucchevole, più adatto ai pomeriggi primaverili (nella foto a destra). Da servire con frutta fresca in pezzi e salumi.

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