Le cene a tema spingono il vino

Cantine Promozioni –

Le vendite languono? Rivitalizzatele con una cucina speciale e una serie di proposte di vini in abbinamento. Così la cantina ruota e il ristorante si valorizza.

Visto che è sempre più diffusa la tendenza a bere meno vino al ristorante, cerchiamo di capire cosa si può fare per invogliarne il consumo. Limitarsi a posare la carta dei vini sul tavolo del cliente e andarsene non assolve il servizio, sebbene sia importante che il cliente abbia modo di vedere quanti e quali vini ci sono e a quali prezzi siano proposti. A questo punto, è bene che entri in gioco la figura del proprietario, del sommelier o dell’addetto ai vini, con tutta la loro professionalità e competenza. Spiegare, raccontare e offrire suggerimenti motivati, senza però imporre i propri pareri o, peggio, far sentire il cliente un incompetente. Anche questo però può non bastare. Un aiuto alla vendita può venire dalle promozioni studiate apposta.
Vini della settimana
La più semplice è la proposta, a rotazione, di alcuni vini in offerta, i cosiddetti “vini della settimana”. Per invogliare alla scelta di questi vini, li si può selezionare in base alla loro capacità di abbinarsi ai piatti del giorno. In pratica, accanto a “Lo chef consiglia”, un analogo “Il sommelier consiglia”. Un passo in più può essere la realizzazione di offerte a pacchetto comprensive di vino. In particolare, si possono lanciare delle settimane di cucina a tema con i relativi vini (per esempio: la settimana del pesce spada o della carne di Chianina e sbizzarrirsi a proporre nuove ricette con i vini più indicati).
Incontri a tema
Un’altra possibilità consiste nell’organizzare periodicamente cene a tema con abbinamento dei vini. Questo tipo di eventi, perché abbia effetto, deve essere seguito in maniera molto puntigliosa e non può essere lasciato al caso. Occorre creare un tema “attrattivo” sia agli occhi del cliente abituale che dell’estemporaneo. Le possibili motivazioni da dare alla serata sono infinite. Si può partire con i classici incontri dedicati a determinati territori, con prodotti tipici di una terra, le sue ricette tradizionali e ovviamente i vini locali Oppure allestire serate che abbinino a piatti esteri vini italiani: una cena con goulash (la tipica zuppa di carne) e altri piatti di carne stufata e aromatizzata azzardando abbinamenti insoliti, quali un rosso non molto tannico (tipo un Cabernet Sauvignon Veneto o un Rosso di Montepulciano). Un buono spunto si può prendere anche da manifestazioni che si svolgono in città, come mostre d’arte, concerti, anteprime teatrali, che possono dare l’idea per una serata particolare: basta pensare a una mostra su Picasso come scusa per una cena spagnola, a un concertodi musica latino-americana per una cena creola, a una commedia di Goldoni per una cena veneziana e via dicendo.
Comunicare gli eventi
Queste serate possono essere arricchite dalla presenza di un personaggio che racconti i vini, il loro territorio, la loro storia: il produttore o un esperto. Oppure sarà il titolare del locale e fare una breve presentazione, per trasmettere la suggestione di quei vini e invogliare i clienti anche all’acquisto futuro. Il cliente deve essere puntualmente informato, se possibile personalmente via e-mail, altrimenti con appositi inviti da consegnare al termine della cena almeno a partire dalle due settimane precedenti l’evento; preparando volantini da lasciare all’ingresso e con locandine esposte nel locale. Ma sarà bene pensare anche a un altro tipo di comunicazione, per esempio coinvolgendo la stampa locale tramite l’invio dei programmi mensili e, nel caso, effettuando anche la classica pubblicità tabellare.



osare si può
Nella definizione delle serate a tema non c’è limite alla fantasia e agli argomenti. Anzi a volte si percorrono territori inesplorati che trovano il gradimento del pubblico.Ecco due esempi un po’ speciali.
Degustazione verticale
Per una serata che vede protagonista indiscusso un solo vino proposto in diverse annate, una verticale costruita intorno a una serie di piatti, è indispensabile accordarsi con un produttore vinicolo di fiducia. La collaborazione del produttore è indispensabilenon solo per la fornitura delle vecchie annate (in un caso del genere ce ne vorrebbero almeno quattro), ma anche per definire insieme quali ricette potrebbero meglio sottolineare le caratteristiche che emergono nell’invecchiamento del vino. In questo caso, quindi, la presenza del produttore che illustrerà le particolarità delle diverse annate è d’obbligo.
A tutto fuoco
La cucina piccante con la sua ricchezzadi condimenti e di spezie (noce moscata, pepe, chiodi di garofano, cannella, cumino, chili) conferisce alle pietanze aromi e sapori di difficile abbinamento. Un Gewürztraminer o un Riesling Italico riescono a equilibrare i sapori forti tipici di questi piatti. Sulla carne piccante, indicati i rossi poco tannici, come il Pinot Nero o un Santa Maddalena. Sono vini inusuali, che stuzzicano la curiosità

PROVARE
Brunch domenicale
La proposta di una tipologia di vino con   stuzzichini adeguati: 
- Carpacci di pesce                   Selezione di spumanti Metodo Classico
- Formaggi di media
  stagionatura 
                        10 etichette di Chianti Classico
- Salumi crudi                          Scelta di Rosati Italiani


Giovedì italiano
La cucina regionale (ogni settimana “ospite”una regione diversa)- Cucina tipica piemontese    Carrellata di 3 vini:Gavi, Barbera
                                                 Superiore di Nizza, Barolo
oppure
                                                 Erbaluce di Caluso, Dolcetto di
                                                 Dogliani, Barbaresco


Protagonista l’anatra
Menù interamente dedicato ad esaltare un ingrediente
Spiedini d’anatra                       Chardonnay in barrique
Pappardelle in salsa d’anatra  
Montescudaio rosso
Anatra farcita                            
Valpolicella Classico
dessert                                        e vino dolce


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