L’acchiappa bartender

L’idolo di Ghostbusters e di Blues Brothers si è lanciato nel 2008 nell’industria del beverage con la sua Crystal Head Vodka. Un successo da 3 milioni di bottiglie, ora anche sul mercato italiano

Non porta né lo zaino protonico, né il rilevatore di energia psicocinetica, né la trappola per fantasmi di Ghostbusters. L’unica concessione alla sua “vita precedente” da star del cinema sono gli occhiali alla Elwood Blues che usava in The Blues Brothers. Incontriamo Dan Aykroyd in occasione del lancio italiano di Crystal Head, la luxury vodka importata in Italia dalla Distilleria Francoli di Ghemme. Oggi è a Milano, ieri a Madrid, domani sarà a Roma. Passa tre mesi all’anno on the road per promuovere il suo distillato plurimedagliato e mette il suo autografo ovunque: dischi, libri, magliette e bottiglie ovviamente.

Ma il mercato delle vodka non era già saturo? Perché vi siete lanciati in questo nuovo progetto?

Voglio mostrare una cosa. Sul fronte di questo foglio c’è la formula della maggior parte delle vodka in commercio. Dall’altro lato quello di Crystal Head. Di qua leggi di glicerina, oli di agrumi e zuccheri aggiunti. Dall’altra parte c’è la nostra vodka distillata quattro volte (il numero perfetto per non privarla del proprio sapore), filtrata sette volte delle quali tre con diamanti Hermiker e prodotta con grani dell’Ontario e acqua incontaminata di Terranova, nel punto più a nordest del Canada. Si tratta di un prodotto premium a tutti gli effetti. Anche la bottiglia a forma di teschio, disegnata dall’artista John Alexander e fabbricata dallo specialista Bruni Glass di Milano, è indice della cura artigianale che abbiamo voluto dare al nostro spirit. Il mercato ha ripagato la scelta. Dall’esordio nel 2008 abbiamo venduto tre milioni di bottiglie in 30 Paesi. Non male se pensiamo che l’obiettivo iniziale erano 5.000 casse o 30.000 bottiglie. Ma già nel primo anno, quando abbiamo toccato le 46.000 casse, ci siamo resi conto che i risultati avevano abbondantemente superato le aspettative. Nel maggio 2010, a neanche due anni dal lancio, Crystal Head ha festeggiato la milionesima bottiglia.

Al di là dei traguardi commerciali qual è stata la sua più grande soddisfazione col teschio di cristallo?

Il più grande rinoscimento è essere apprezzato dai russi. Non che la doppia medaglia d’oro a San Francisco abbia minor valore, ma vincere il tasting contest al Prodexpo 2013 di Mosca ha tutto un altro sapore. Trionfare nella culla della vodka è come vincere una gara di sushi in Giappone o di pizza in Italia. Una grande soddisfazione.

A un primo sguardo la bottiglia sembra fatta per gli studenti del college o per la festa dello Spring Break?

Non è un prodotto per ragazzi. Sia per una questione di qualità, sia di prezzo. La nostra platea è quella dei bartender.Ed è per loro che nasce questo prodotto: una tela candida sulla quale dipingere Vodka Martini o Screwdriver, senza alterare le caratteristiche degli altri ingredienti. L’originalità sta nell’aver creato un distillato morbido, in modo naturale e senza artifici. Il profilo sensoriale è dolce, sa di vaniglia, è croccante, con una botta di calore alla fine. Wow.

Qualcuno vedendo la forma macabra potrebbe fare gli scongiuri. Il disegno è particolare: non trova?

La bottiglia è ispirata a un’antica profezia Maya secondo la quale quando i tredici teschi di cristallo saranno ritrovati e riuniti, inizierà un nuovo ciclo per il genere umano, un ciclo di grande conoscenza ed elevazione. Quando approdi nell’industria del beverage devi avere una storia nel cassetto. Non puoi semplicemente sbarcare con un bel package e un liquido all’interno. Devi avere un racconto dietro perché i bartender adorano raccontare storie.

Lei come la beve?

La preferisco a temperatura ambiente, servita in un bicchierino ghiacciato con un ricciolo di lime. Oppure in versione Crystal Driver. Ghiaccio, due once di vodka, mezza clementina e mezzo lime spremuti. Questo è un prodotto che stimola l’immaginario. L’avrei visto bene su quei treni degli anni Cinquanta che portavano gli uomini d’affari New York. Alle 11 del mattino iniziavano la giornata con un Vodka Martini preparato con 2 once di vodka, gocce di vermouth, gocce di salamoia, tre olive e una cipollina. Altri tempi.

Dallo scorso maggio siete partner dei Rolling Stones. Ci può parlare di questo colpaccio?

Un grande onore, un bel riconoscimento. Non ci sono tante parole. Insieme a Bravado, azienda licenziataria del gruppo, abbiamo creato la confezione regalo per i fan degli Stones e per le loro famiglie. Non c’è mai stato un regalo più bello per la festa del papà, una migliore decorazione di Halloween o regalo di Natale. Chiunque ami gli Stones o le grandi vodka - e quasi tutti quelli che conosco adorano entrambi - se ne innamorerà.

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