La disco che non invecchia

Clubbing –

Un dinner club su 2 ettari con 5mila ospiti a sera e un esercito di 120 addetti. La ricetta anti età del Babaloo Disco Dinner sulla Riviera del Conero

Ricordiamo che il Babaloo è sempre aperto, anche in caso di maltempo. Ha una speciale copertura che protegge tutto il locale dalla pioggia. Da noi è sempre estate! Questo è il messaggio che troviamo sulla pagina Facebook di uno dei locali più grandi d’Italia. Il locale, all’inizio di un’estate davvero piovosa, saluta così i suoi oltre 30.000 fan. Sono tanti, anzi tantissimi, coloro che seguono il locale sul social network più amato in Italia. Ma la sostanza di questo multifunzionale di Porto Potenza Picena sulla Riviera del Conero, che da tempo fa ballare più o meno 10.000 persone a settimana, è più reale che virtuale.

Progetto in continua evoluzione

Fondato nel 2000 dai fratelli Ascani che ancora oggi lo gestiscono, il Babaloo Disco Dinner è proiettato nel futuro. Ogni anno viene aggiornato il progetto pensato e realizzato dal noto archistar della notte Marco Lucchi. Ma per quel che riguarda la capacità di attrarre a sé migliaia di persone senza le attività tradizionali (ufficio stampa, comparsate di vip, dj superstar, eccetera), il locale sembra fermo ai primi anni ’90. A quel periodo d’oro delle discoteche quando bastava il passaparola della clientela per decretare il successo di un locale, senza che i pr si affannassero più di tanto. Questi ultimi sono pochi e fanno quello che dovrebbero sempre fare, ossia depositano i flyer nei punti d’incontro, punto e basta.
«Da noi i pr sono soprattutto dei passacarte. Credo invece che il nostro segreto sia la massima attenzione prestata alla qualità del servizio», racconta con semplicità Gino Benvegnù, responsabile dei bar e degli acquisti del locale.
«Al Babaloo capita spesso di ospitare matrimoni. Gli sposi sono attirati dalla buona cucina offerta dal nostro ristorante e dal fascino della location. Ma, a parte le cerimonie, il punto di forza del locale è sempre stata la sua capacità, soprattutto il sabato, di accogliere un pubblico eterogeneo, che va dai 16 ai 60 anni. Le piccole sale spesso le affittiamo a circoli e associazioni, ma siamo in grado anche di organizzare eventi di grande livello. Abbiamo ospitato il party per i cinquant’anni dei supermercati Sma, facendo ballare 2.600 persone fino alle quattro del mattino. Il nostro privé è marchiato Roberto Cavalli e quando brand come Loriblu o i creatori della serie animata Winx vogliono far festa, vengono da noi».

Una squadra numerosa

Un locale come questo, che dà lavoro a decine e decine di persone (lo staff nelle serate di massimo afflusso conta 120 addetti), che avvicina le generazioni invece di dividerle, dovrebbe finire sui giornali come esempio di luogo di divertimento sano. Il fatto che ogni fine settimana registri il tutto esaurito, non solo con clienti marchigiani ma anche romagnoli ed abruzzesi, invece non fa notizia quanto le scorribande notturne di un Balotelli o di un Corona. Al Babaloo, comunque, non se ne curano e stanno sul concreto, anche per quel che riguarda i drink. «Funzionano soprattutto i cocktail tropicali, per esempio il Mojito e quest’anno anche i miscelati dolci e di facile realizzazione. Penso, per esempio, alla vodka alla frutta accompagnata da Red Bull».

Esperienza al banco

Così racconta Benvegnù, uno che sta dietro al bancone dal ’78, che ha vinto diversi concorsi internazionali ed è stato per anni uno dei più grandi protagonisti di Barfestival di Bargiornale.
Oltre all’alta qualità della proposta food&beverage, il Babaloo deve buona parte del suo successo all’ambiente in cui è inserito. Prima di varcare l’ingresso principale, si fa una lunga passeggiata tra cascate e laghetti artificiali, mentre non troppo lontana si scorge una marina frequentata da lussuosi yacht. C’è la pista galleggiante dedicata agli amanti della house (1.000 persone di capienza), la terrazza Cigar Bar in cui si può cenare (200 coperti), il ristorante principale con tetto a scomparsa (600 coperti), la discoteca da 2.000 persone, il privé da cinquecento persone anch’esso con copertura automatica.
Complessivamente, il personale arriva a servire 250 tavoli a sera, mentre nei pochi giorni in cui la discoteca è chiusa (lunedì e giovedì), Babaloo resta aperto come ristorante. Qui il rapporto tra qualità, atmosfera e prezzo è assolutamente alla portata di un portafoglio medio.
Il prezzo di un menu-pizza è di 20 euro e nella cifra è compreso anche l’ingresso in discoteca. Una cena, con menu fisso, viene invece proposta a 40-45 euro. Anche una serata al tavolo della zona discoteca non costa molto di più, specie ai gruppi numerosi, mentre i prezzi salgono nel privé. Proprio per aumentarne la luminosità (e l’esclusività), il numero dei tavoli in quest’area è stato limitato.

Può vantare vari tentativi di imitazione

Il format Babaloo è stato imitato, chiaramente in scala ridotta, da diversi locali della zona. Per difendersi dalla concorrenza dei “piccoli”, il locale non ha esitato a ricorrere agli omaggi. «Sono però eccezioni - sottolinea Benvegnù. Qui, chi viene per ballare, spende ancora molto volentieri». Tra i numeri che fanno davvero impressione ci sono anche quelli di durata nel tempo: Babaloo, che ha “solo” 11 anni, è il più giovane dei locali gestiti dagli Ascani. Le loro discoteche invernali sono ancora più rodate: il Lola ne ha sulle spalle 16 fortunate stagioni, il Green Leaves festeggia 31 anni. Oggi i tre fratelli hanno tutti diversi figli e nipoti e molti fanno parte dello staff del locale. Uno di loro, Mattia, fa il dj e inizia a essere piuttosto noto anche col collettivo Boys At Work. Ma basta guardare il bel sito del club, un viaggio multimediale ben realizzato e molto originale, oppure la pagina Facebook (utilizzata per comunicare gli eventi), per accorgersi che qui anche chi sta in console lavora come tutti quanti gli altri.
La scorsa estate la direzione ha deciso di rinunciare a una serata del solito top dj internazionale per investire le decine di migliaia di euro risparmiati in qualcosa che dura di più di un semplice dj set: le belle piscine della struttura infatti, sono state rinnovate e restano aperte giorno e notte.
«Certo, pulire tutta la struttura in tempo per l’apertura mattutina non è sempre facile, ma il personale ormai è rodato», spiega Benvegnù. «Inoltre abbiamo ottimizzato i costi: gli assistenti bagnanti, quando c’è una piscina, devono sempre essere presenti, anche quando non si può entrare in acqua».

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