Il wi-fi è davvero libero (finalmente)

Norme&Fisco –

Il decreto “del fare” ha eliminato l’obbligo, da parte dei gestori di pubblici esercizi, di identificare gli utenti che navigano nel web tramite la rete del locale. Tolta la necessità di avvalersi di un tecnico installatore iscritto all’albo per creare reti oltre certe dimensioni

Adesso sì, il wi-fi può dirsi libero. Con il cosiddetto “decreto del fare” (Dl 69/2013) sono caduti tutti gli obblighi per esercizi pubblici, ristoranti, negozi e pubbliche amministrazioni che offrono ai propri clienti il collegamento alla rete senza fili. Il decreto ha portato alla liberalizzazione ufficiale del servizio, «quando l'offerta di accesso non costituisce l'attività commerciale prevalente del gestore». Sono quindi di fatto esclusi solo gli operatori delle telecomunicazioni e gli Internet point, che basano appunto il loro business sull'offerta di accesso a Internet.
Per tutti gli altri, invece, «l'offerta di accesso alla rete Internet al pubblico tramite rete wi-fi non richiede l'identificazione personale degli utilizzatori». In verità l'obbligo di identificare i naviganti, attraverso la richiesta di un documento cartaceo e la sua archiviazione, era già venuto meno nel 2011, quando erano state abrogate alcune disposizioni del decreto Pisanu (144/2005). In molti aspettavano però una norma che esplicitasse il completo via libera.

Obblighi eliminati
I gestori non sono tenuti agli stessi obblighi previsti dal codice delle comunicazioni per gli operatori telefonici, né sono più costretti ad avvalersi di un tecnico installatore, iscritto in uno speciale albo, per creare reti wi-fi di una certa dimensione. Possono quindi mettere liberamente un hot spot (punto di accesso), collegarlo alla rete e offrire il servizio senza preoccuparsi di richiedere autorizzazioni, predisporre password di accesso o tracciare il traffico. Niente più monitoraggio degli utenti. Anche se per precauzione è meglio tener traccia di chi utilizza l'hot spot wi-fi (facendo ad esempio autenticare con username e password univoci ciascun utente). È così più facile discolparsi in eventuali indagini di polizia: nel caso cioè vengano riscontrate attività illecite nella propria rete, qualora venga utilizzata da qualche utente per commettere reati.

Strumento di marketing
In ogni caso, adesso che con il Dl 69/2913 è stato superato l'ultimo scoglio legislativo, il wi-fi si prepara davvero a diventare un servizio “base” da offrire, quasi come la toilette. In una prima fase, è possibile addirittura che possa fare da volàno al business degli esercizi pubblici. Non solo perché - eliminati gli obblighi burocratici, abbassati i costi - potrà servire a “rubare” clienti ai concorrenti (gli Internet point) ora che sono cambiate abitudini ed esigenze. Ma anche perché potrà servire come occasione di marketing: per profilare e fidelizzare i clienti, offrendo loro coupon e promozioni personalizzate, o per fare marketing di prossimità. Il cliente si collega all'hot spot e vede le offerte del locale, risponde ai sondaggi, dà il suo giudizio, fa proposte, avanza suggerimenti su come migliorare qualche aspetto. Un freccia in più al proprio arco.

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