Il ron in undici ritratti

Sfide –

La recente finale italiana del Diplomático World Tournament, ci offre lo spunto per alcune considerazioni su come stanno cambiando le gare di miscelazione

Com’è già successo per le mezze stagioni, e come direbbe mia zia, non ci sono più le sfide di una volta. I gabbiani intagliati nella scorza di melone sono volati via e del topolino di rapanello si sono perse le tracce. Anche i bicchieri non sono più gli stessi: dopo il vetro sono arrivate le mug di rame, la terracotta, il portaspazzolino. Il modo di presentare le bottiglie al pubblico è cambiato e i minuetti intorno alla bottiglia hanno fatto il loro corso. Di barman muti e di giurie “cieche” si stanno definitivamente perdendo le tracce. Il momento di gettare l’ostacolo oltre ai déjà-vu è arrivato e, il barman, può mostrarsi per quello che è: un attore protagonista dell’ospitalità. Alla finale italiana del Diplomático World Tournament abbiamo avuto tante conferme entusiasmanti. Undici barman, convocati il 15 aprile al South 29 di Milano attraverso un video-selezione, hanno calcato come primedonne il palcoscenico offerto dai signori del ricco rum venezuelano.
Oltre le solite esperienze
È stato un festival di preparazioni nate dalla ricerca e dallo studio. Le indagini sui crusta e sui rickeys condotte rispettivamente da Matteo Zamberlan e da Omar Vesentini, ne sono la migliore dimostrazione. Ma c’è molto altro: penso al beer-tail di Tommy Cecca e al cocktail profumato di erbe aromatiche e da un singolare “mandabergamotto” autoctono di Tommy Colonna. Ci sono le mug a pois di Katerina Logvinova che, alla sua prima gara, è stata capace di stuzzicare la giuria con un drink-esperienziale. In altre parole, con una miscela che permette a chi sta dall’altra parte del banco di essere, oltre che spettatore, anche complice della meccanica scenica. La finale italiana del "torneo" ci ha permesso di osservare tecniche spettacolari, quanto funzionali, come throwing, rolling e affumicature varie. Roba seria, altro che circo.
Le scelte della giuria
Sul podio, come giusto, sono emerse alcune delle miscele nelle quali il ron Diplomático spiccava maggiormente. Le ricette dei migliori tre le pubblichiamo qui sotto. Le schede della giuria sono firmate da Umberto Caselli, presidente onorario dell’International Bartenders Association; Ian Burrell, autorità internazionale del mondo del rum; Dom Costa, uno dei maggiori esperti del settore e il sottoscritto in rappresentanza del laboratorio di miscelazione di Bargiornale.

1° classificato Daniele Gentili del Micca Club di Roma

Alma Llanera

Ingredienti: 50 ml Ron Diplomático Reserva Exclusiva, 30 ml Disaronno, 15 ml,sciroppo d'acero, 15 ml succo lime, 30 ml succo di passion fruit, 4 cucchiai di yogurt bianco
Preparazione: Shakerare e filtrare in un piccolo vaso da fiori colmo di ghiaccio. Decorare con polvere di amaretti e ciuffo di menta. In abbinamento tre tartufi al cioccolato ripieni di Cuba Manhattan (Diplomático Reserva), Daiquiri (Diplomático Anejo), Mojito (Diplomático Reserva Exclusiva).

2° classificato Matteo Zamberlan del Settembrini Bistrot di Roma

Muchaca Caliente

Ingredienti: 50 ml Ron Diplomático Reserva Exclusiva, 22,5 ml succo freso di lime, 22,5 ml Monin Curaçao, 1 cucchiaio di sciroppo al tè nero, 2 gocce di Bitter Truth al cioccolato.
Preparazione: Shakerare e servire in una coppa ben raffreddata e orlata con crusta di zucchero di canna bianco aromatizzato al tè nero, vaniglia e caramello precedentemente affumicato con sigaro venezuelano Miraflores. Completare il drink con un grosso zest d'arancia all'interno della coppa.

3° classificato Lorenzo Scaglia dello Smile Tree di Torino
Alma Llanera

Ingredienti: 50 ml Ron Diplomático Reserva Esclusiva, 30 ml vermouth infused with lemongrass, 15 ml Gran Classico Bitter, 2 teaspoon di beer’s molasses

Preparazione: tecnica rolling, servire in coppetta d'argento ghiacciata.

I finalisti italiani del Diplomático World Tournament 2013
Tommy Cecca, Tommy Colonna, Daniele Gentili, Marco Giuridio, Katerina Logvinova, Loris Melis, Lorenzo Scaglia, Matteo Stafforini, Omar Vesentini, Matteo Zamberlan, Dennis Zoppi.

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