Head to Head, in otto alla finale di Roma

La città è nota, la location ancora segreta. Sarà Roma a ospitare il prossimo 18 dicembre la finalissima di Head to Head, una delle principali cocktail competition nazionali dedicate ai bartender under 30.

A sfidarsi nell’ultimo atto della competizione, gli otto vincitori delle altrettante tappe che hanno avuto come palcoscenico i locali di sei città italiane, a ognuna delle quali hanno partecipato otto bartender. Eccoli: Giuseppe Prosperi del Banana Republic di Roma, che si è aggiudicato la gara svoltasi a The race club, sempre nella capitale; Biagio Gennaro del Caffè Propaganda di Roma, che ha vinto la seconda gara romana, al Club Derriere; Iacopo tioli del Cookies di Carpi, vincitore della tappa bolognese disputatasi presso il Nu Lounge; Raffaele Fazio di Agorà di Milazzo, che si è aggiudicato la gara al Fud di Catania; Valentina Modugno, che ha vinto la tappa al Caffè Gambrinus di Gravina di Puglia; Maurizio Zanni di L’Antiquario di Napoli, vincitore all’Archivio Storico di Napoli; Luca Vezzali di Carlo e Camilla in segheria di Milano, vincitore della tappa milanese all’Octavius Bar; Andrea Corelli di Meccanismo di Roma, che si è aggiudicato la seconda tappa milanese, tenutasi a Terrazza 12.

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Le regole della finale sono le medesime che caratterizzano le gare di tutta la competizione, ideata dai bartender Cristian Lorusso e Daniele Cicchinelli: i giovani barman si sfidano in una serie di testa a testa a eliminazione diretta finché non resta soltanto il vincitore.

Il testa a testa avviene dietro un vero bancone, sfruttando la bottigliera del bar ospite dove, a turno, gli sfidanti vengono istruiti dal bartender di casa su quanto a loro disposizione: disposizione dei prodotti, sciroppi, frutta, succhi, attrezzatura e tutto l’occorrente. La giuria indica l’ingrediente da usare per il cocktail, in una quantità almeno pari a 30 ml e inizia la gara: da quel momento il concorrente ha 3 minuti per ideare la ricetta e 5 per realizzarla. A rendere il tutto ancora più avvincente le difficoltà che si introducono nella prova man mano che si avanza con le batterie e che possono andare dall’aggiunta di un secondo prodotto all’impiego di una specifica tecnica, al divieto di utilizzo di jigger e metal pour. Al termine di ogni prova la giuria valuta il cocktail in base a tecnica, gusto, presentazione e originalità.

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