Gli esercenti devono pensare alla sostenibilità

Tendenze –

I consumatori esigono comportamenti sempre più ecocorretti. Le conclusioni tratte da due indagini Gfk Eurisko indicano la strada da percorrere

Consumatori sempre più attenti all'ambiente, preoccupati dall'effetto serra, scandalizzati dagli sprechi, desiderosi che anche i locali pubblici diano il buon esempio e conducano un'attività più sostenibile. Ormai il cliente tipo sta cambiando: molto meno edonista, molto più ambientalista.
Ma sarà proprio vero? Una risposta alle perplessità di molti esercenti, oggi di fronte a scelte difficili, arriva da Gfk Eurisko, il gruppo italiano che effettua ricerche sul consumatore. Due studi condotti dall'istituto sulle tematiche ambientali e sulla responsabilità sociale d'impresa danno la conferma che gli italiani stanno cambiando. Condotte su un campione di 1.000 persone oltre i 18 anni d'età, le due ricerche rivelano che l'inquinamento ambientale è al primo posto tra le preoccupazioni dei consumatori. I problemi che angustiano maggiormente i nostri connazionali riguardano l'inquinamento delle acque, la scomparsa delle foreste, l'inquinamento dell'aria, l'impoverimento delle risorse naturali, ma anche gli scarichi delle automobili e l'utilizzo smodato di prodotti chimici. Anche gli Ogm, gli organismi geneticamente modificati, sono visti come qualcosa di cui diffidare, soprattutto se applicati a colture come il granoturco o la soia.
«Non si tratta però di paure astratte, che ci angosciano per un attimo, ma restano ai margini del nostro modo di vedere il mondo - sottolinea Paolo Anselmi, vicepresidente di Gfk Eurisko -. Le preoccupazioni del consumatore in materia di ambiente condizionano anche il suo modo di rapportarsi alle imprese, fornitrici di prodotti e di servizi, a cui ormai si chiede molto di più del classico trinomio qualità, servizio, convenienza». Le aziende, e tra queste anche i locali pubblici, devono dare sempre maggior prova di responsabilità etica, essere cioè trasparenti, oneste e corrette. Devono ispirarsi a concetti di equità sociale, prestando attenzione al territorio, alle comunità con cui operano, alla provenienza di prodotti e materie prime. E devono mostrare di rispettare l'ambiente, riducendo i consumi e gli impatti.

I consigli di Gfk Eurisko
Per mostrare la propria sensibilità a queste questioni epocali è necessario attrezzarsi, non limitandosi però a una “pennellata di verde”. Sì, perché i consumatori chiedono interventi concreti, ma se hanno il minimo sospetto che qualcuno faccia “il furbo”, predichi bene e razzoli male, sono velocissimi ad abbandonarlo. Le indagini di Gfk Eurisko indicano la strada. «I comportamenti ritenuti più urgenti - spiega Anselmi - riguardano la riduzione dei consumi di energia elettrica e di acqua, la raccolta differenziata dei rifiuti, il ricorso limitato a prodotti usa e getta, l'impiego di carta riciclata, l'uso di detersivi meno inquinanti».
Consapevoli di questa spinta verso il rispetto per l'ambiente, molte associazioni di categoria hanno cominciato a muoversi per sviluppare programmi “ecosostenibili”.

Menu, marchi e guide ecocorrette
Coldiretti ha da tempo avviato il suo progetto sui “menu a km 0” per creare una rete di ristoranti in grado di offrire esclusivamente cibi di provenienza locale.
Il marchio europeo Ecolabel si applica anche al settore dell'ospitalità e della ristorazione e sono già un'ottantina in Italia gli esercizi, tra bed and breakfast e alberghi, che possono fregiarsene. Federalberghi ha raccolto il messaggio e ha sottoscritto ancora nel 2007 un accordo con il comitato Ecolabel per sviluppare un programma comune per lo sviluppo sostenibile.
Nel campo della ristorazione l'esempio parte dalle collettività. Sono infatti soprattutto le mense scolastiche che si stanno attrezzando per una maggiore attenzione alla qualità del cibo, alla provenienza e alla tutela della salute. Il consorzio Risteco ha sviluppato con il Wwf una guida per i bambini delle scuole elementari intitolata “Il pranzo sostenibile a scuola”. Una guida utile anche per imparare a gestire meglio i nostri locali.

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