Valorizza ogni birra con un servizio curato

Formazione –

Data di scadenza, temperatura di mantenimento e spillatura, scelta del bicchiere più adatto. Rispettando questi elementi, la bevanda esprime al meglio le proprie caratteristiche di gusto

Per un corretto servizio della birra occorre tener presente tre aspetti fondamentali: data di scadenza, temperatura di mantenimento e spillatura, scelta del bicchiere. In questo modo si può essere sicuri di proporre una birra valorizzata in tutti i suoi aspetti.
Per le birre pastorizzate in bottiglia, basta verificare la data di scadenza riportata su etichetta o tappo, data che, quasi per tutte, è di diversi mesi dopo l'imbottigliamento. Per la birra alla spina il controllo della scadenza del fusto è operazione più facile e basta attenersi a una periodica manutenzione dell'impianto, con relativo lavaggio dei condotti per evitare ossidazioni. Per le birre artigianali in bottiglia non pastorizzate (crude) la data di scadenza non supera di solito i tre mesi, per cui è necessario curare il periodo di rotazione del prodotto. 
Le birre pastorizzate in bottiglia si possono conservare senza troppi problemi. L'importante è tenerle in un ambiente a temperatura costante, possibilmente al buio, come una cantina. Le birre “crude” sono invece più sensibili a luce e calore per cui bisogna curare più attentamente il luogo di conservazione. Problema che non esiste per la birra da spillare contenuta in fusti d'acciaio, per i quali bisogna solo evitare l'esposizione diretta al sole. Facile da mantenere con l'impianto di spillatura già regolato, la temperatura di servizio delle bottiglie varia invece a seconda della tipologia: più bassa per pils e lager (3-4 °C) più alta per doppio malto e d'abbazia (8-10 °C), bottiglie da tenere in armadi frigo a temperatura differerenziata.
 
Il requisito della schiuma
Non è per caso che per ogni tipologia di birra esistano bicchieri di forma e formato particolari. Accanto a modelli storici (pinte inglesi, boccali bavaresi), non mancano forme recenti e innovative studiate per valorizzare le caratteristiche organolettiche delle varie birre come la gamma Accademia realizzata da Bormioli Rocco Professional.
Il principale requisito riguarda il rispetto della formazione della schiuma. Per esempio, per le pils che formano un abbondante cappello di schiuma, indispensabile per ritardare l'ossidazione della birra a contatto con l'aria, sono necessari bicchieri slanciati o calici a tulipano con bordo a chiudere per “contenere” la schiuma. Per doppio malto e d'abbazia caratterizzate da profili aromatici intensi, meglio impiegare calici a bocca larga, coppe o baloon. Dall'intenso gusto di lievito, le birre di frumento possono essere servite anche nei tumbler.   

Come pulire i bicchieri
I bicchieri possono essere lavati anche in lavastoviglie, ma rigorosamente senza brillantante che fa “scivolare” la schiuma della birra. Vanno asciugati con uno strofinaccio pulito in cotone o fatti sgocciolare su una grata in modo che restino arieggiati; mai su una spugna per evitare l'odore di muffa. Sgrassati, puliti e asciutti, i bicchieri vanno tenuti lontano da fonti di calore o di fumi. Prima di versare la birra, vanno risciacquati con acqua fresca corrente. 

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