Una legge per il vuoto a rendere

Progetti –

Un comitato costituito da enti e aziende private ha elaborato un progetto per recuperare le bottiglie usate da bar e ristoranti. Dopo il test nel trevigiano, è nata una proposta di legge ora al vaglio del Senato. Il sistema comporterebbe vantaggi per l’ambiente. Previsti sgravi fiscali per incentiva

L'antico sistema del vuoto a rendere, con cui fino a quarant'anni fa le bottiglie di vetro utilizzate venivano restituite agli imbottigliatori per essere impiegate nuovamente, potrebbe tornare attuale. E, soprattutto, potrebbe riguardare bar e ristoranti. Lo scorso dicembre è stata infatti presentata alla Camera una proposta di legge per reintrodurre il meccanismo di restituzione dei vetri usati, insieme a una serie di sgravi fiscali, destinati agli esercenti, sulla tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) e pagamenti dilazionati dell'Iva sui prodotti imbottigliati in vetro. L'iniziativa prende l'avvio da una sperimentazione condotta nel Trevigiano e, in particolare, in una trentina di locali nel territorio di Conegliano Veneto.
A promuoverla è stato un gruppo di enti, associazioni e aziende, come Italgrob, la federazione italiana dei distributori di bevande, Fipe-Confcommercio, marchi come Sanpellegrino, Peroni e Pago, oltre a Savno, gestore dei servizi di igiene ambientale nel trevigiano, e Legambiente. Tutti quanti si sono riuniti in un comitato denominato Vetro Indietro, coadiuvato dal supporto scientifico dell'Università Ca' Foscari di Venezia.
Vetro Indietro è anche il nome dell'iniziativa che ha testato, proprio negli esercizi del trevigiano, la fattibilità economica del sistema del vuoto a rendere, abbandonato in passato proprio per gli elevati costi di gestione rispetto all'impiego delle bottiglie in Pet e al riciclaggio del vetro.

Solo in bar e ristoranti

Ora invece le cose sono cambiate. Secondo Stefano Rossi, consulente dell'Università Ca' Foscari di Venezia, «il confronto diretto tra il sistema standard di recupero del vetro e un'apposita filiera orientata al recupero delle bottiglie, ha evidenziato come quest'ultima sia vantaggiosa per i principali indicatori di impatto ambientale, come il consumo energetico e l'effetto serra». La nuova filiera proposta cambia i criteri di un tempo: mentre una volta il vuoto a rendere coinvolgeva tutta la cittadinanza (si andava a comprare il latte o l'acqua, imbottigliati esclusivamente in vetro, con i cestelli per poi riportare le bottiglie vuote alle rivendite), oggi il sistema proposto coinvolgerebbe soltanto i gestori di bar, locali pubblici e ristoranti.
La proposta di legge è stata posta a febbraio anche al vaglio del Senato. Ancora però non sono noti i tempi con cui verrà valutata, discussa ed eventualmente approvata. Il nodo principale consiste nella creazione di un sistema di misurazione dei contenitori di vetro restituiti e di quelli gettati da ogni singolo esercente, in modo da calcolare anche i vantaggi fiscali spettanti, che dovrebbero essere proporzionali alla quantità di vuoti restituiti.

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