Siti che fanno parlare (bene) di voi

Comunicazione –

Dopo l’avvento delle reti sociali diversi gestori hanno abbandonato i propri siti al loro destino. Eppure si tratta di veicoli di promozione efficaci. A patto che si gestiscano seguendo alcune regole elementari della comunicazione. A cominciare dalla facilità d’acceso

Molti si chiederanno se dopo l’affermazione di social network come Twitter, Facebook o Myspace, abbia ancora senso sostenere le spese di realizzazione e la gestione di un sito Internet. La risposta è sì. Perché si tratta di veicoli ancora efficaci per la promozione di un locale. A patto che si seguano delle regole di base. Ci sono due tipi di siti che funzionano. Quelli ricchi e quelli poveri. Partiremo dai secondi.
Soluzione semplice
Dopo anni di uso e abuso di Flash Player (software di animazione), con risultati spesso barocchi e ridondanti, alcuni locali famosi hanno preferito mettere in Rete delle pagine ridotte all’osso: insegna, indirizzo, telefono e un’immagine sul fondo. In pratica dei biglietti da visita digitali.
Pagine utili
Per farvi un’idea navigate tra i siti del Pdt di New York, del Lounge Bohemia di Londra o del Le Lion di Amburgo. I siti ricchi non sono quelli più gonfi di materiale, ma quelli con una home e delle sottopagine coordinate con l’immagine del locale. Per esempio se nella mia pasticceria punto tutto sui macarons, i bottoni dovrebbero ricordarne la forma. Se l’ambiente si distingue per un dettaglio, facciamo di quel particolare il totem del nostro sito. Nell’altra pagina trovate i collegamenti alle pagine di locali che hanno declinato alla perfezione la loro immagine virtuale con quella concreta. Sono i casi del Der Raum o di Just Salad, catena americana specializzata in insalate. Cosa non può mancare: una buona galleria fotografica che comprenda immagini del locale, del suo pubblico e dello staff. Una presentazione efficace che racconti la storia e le specialità nel dettaglio. Questo a meno che non siate della vecchia guardia e vogliate mantenere il massimo segreto.
Blog firmato da titolari e dipendenti
Può catturare un buon numero di clic anche un blog gestito da titolari e dipendenti. E non dimenticate di mettere in evidenza il numero di telefono e l’indirizzo. Ci sono siti dove fai in tempo a invecchiare prima di trovare certi riferimenti vitali. C’è chi addirittura ti complica ulteriormente la vita chiedendo di compilare una scheda. Metti che devo prenotare da te, cambierò certamente idea.

Siti stranieri

derraum.com.au

Raro esempio di pagina coordinata con l’immagine del locale. Ogni bottiglia corrisponde a una diversa sezione del sito

kekomoku.co.uk

Sito ben confezionato di un bar monotematico. All’interno, promozione, gallery fotografica, blog, menu e storia dei drink tiki

lecabrera.com

Se piatti e drink sono forti, perché non renderli pubblici? Dalla “tendina” si accede facilmente a foto e descrizioni delle specialità

employeesonlynyc.com

Gangster, pupe e whisky. Pagine e sottopagine rispecchiano l’anima speakeasy di questo
locale newyorchese

lelion.net

Più che un sito, un biglietto da visita con nome, indirizzo e telefono. Una scelta alternativa, elegante, e senza troppo Flash

espaisucre.com

Volete lanciare la vostra pasticceria anche come luogo di eventi e corsi? Allora quelli di Butron sono
i bottoni giusti da cliccare

justsalad.com

Ogni sottopagina, di questa catena americana specializzata in insalate, racconta una storia diversa in versione fumetto

Buone pagine italiane 
www.miccaclub.com 

www.mysushi.it

www.tramezzino.it

www.ragoo.it

www.pinetadisco.com

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