Quanto paghi se accendi la radio

Gestione –

La tutela dei diritti d’autore è esercitata in Italia dalla Siae, ente cui è demandato il compito di raccogliere i proventi dall’utilizzo dei brani musicali. Per diffondere musica d’ambiente, i gestori devono chiedere autorizzazione alla Siae.

Pago la Siae o non la pago? Puntuale, ogni anno, torna il tormentone. Considerato dai più come l'ennesimo, inutile balzello, l'abbonamento alla Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) va sottoscritto da chiunque intenda diffondere musica nel proprio locale.
«Altrimenti si rischia grosso - ammonisce l'avvocato Paolo Binaschi, esperto in diritto d'autore -. Chi abusivamente diffonde musica in pubblico è punito con sanzioni amministrative e penali». Ai sensi dell'articolo 171-ter della legge 22 aprile 1941, n. 633 il fatto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 2.582 euro a 15.493 euro».

Il raggio d'azione della Siae
Ma andiamo con ordine. Che cos'è la Siae? «La Siae è un ente pubblico economico che esercita in via esclusiva l'attività di mandatario che le viene conferita in relazione alla tutela del diritto d'autore sulle opere dell'ingegno, comprese quindi quelle che appartengono alla musica - spiega Binaschi -. Il compito principale della Siae si articola in tre fasi: la concessione per conto e nell'interesse degli aventi diritto (autori ed editori, ndr), di licenze e autorizzazioni per l'utilizzazione di opere tutelate; la percezione di proventi derivanti da tali licenze e autorizzazioni; la ripartizione dei proventi tra gli aventi diritto medesimi. Ai sensi della legge 633/1941 ogni volta che un'opera musicale è rappresentata in pubblico, eseguita, diffusa, riprodotta, l'autore ha diritto a esigere un compenso in relazione al suo utilizzo. Ne consegue che, quando un brano musicale che rientra nel repertorio Siae è eseguito in pubblico dal vivo o diffuso mediante apparecchi tv, radioriceventi, filodiffusione e simili, va chiesta preventiva autorizzazione e devono essere pagati i relativi diritti».
Al riguardo va fatta un'ulteriore precisazione: le pubbliche esecuzioni includono sia i casi in cui i brani musicali siano eseguiti dietro pagamento del pubblico sia gratuitamente.
E non esistono scappatoie, a meno di ricorrere a brani non coperti dal diritto d'autore (copyleft o no copyright) ovvero a brani di autori morti da oltre settanta anni (tale è la durata dei diritti d'autore in Italia), purché non siano stati composti con la collaborazione di altri coautori ancora tutelati e non siano eseguiti in una versione rielaborata da un compositore ancora tutelato.

La diffusione della musica nei pubblici esercizi
Per il trattamento tariffario vi sono tre grandi categorie di pubbliche esecuzioni: gli spettacoli (concerti, festival e rassegne musicali, esecuzioni di bande, di cori ecc.), gli intrattenimenti (trattenimenti musicali danzanti, piano bar) e la musica d'ambiente. In questo ultimo caso la musica è utilizzata come aggiunta ambientale ai servizi resi, per rendere più gradevole la permanenza nei locali dei clienti o del pubblico. Si tratta della diffusione della musica in esercizi pubblici, commerciali, alberghi, villaggi turistici, circoli ricreativi, sale d'attesa ecc., con radio, televisori, filodiffusione, riproduttori di dischi, cd, nastri ecc.
La tariffa applicata, in genere, consiste in abbonamenti annuali o periodici, con compensi che tengono conto del tipo di apparecchio utilizzato e della categoria del locale in cui viene diffusa la musica. E sebbene la categoria non sia più riportata sulle nuove licenze, ai fini del trattamento tariffario si ritengono ancora validi i parametri individuati dal D.M. 22 luglio 1977: così un bar ubicato in zona centrale (1ª categoria) che voglia diffondere musica attraverso la radio pagherà per il 2009 un forfait di 90 euro (fatti salvi gli accordi con le associazioni di categoria) che diventano 262,10 per la diffusione di musica attraverso lettori cd o filodiffusione. La sottoscrizione dell'abbonamento va effettuata presso le strutture Siae competenti per il territorio.

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