Per la birra italiana un 2010 positivo, crescono produzione ed export

Dopo due anni di flessione, gli ettolitri prodotti nel nostro Paese mostrano un lieve incremento (+0,3%), in controtendenza rispetto a un mercato europeo ancora in calo. Volumi in aumento sia per le importazioni, sia per le vendite all’estero

Lievi segnali di ripresa per il comparto della birra italiana: dopo due anni consecutivi di flessione, nel 2010 la produzione nazionale della bevanda ha segnato un, seppur modesto, incremento: +0,3%, per un totale di 12,8 milioni di ettolitri.
Un dato in controtendenza rispetto all’andamento del mercato europeo, che ha segnato per il terzo anno consecutivo una flessione nei volumi prodotti: -1,2%, dopo il -4,4% del 2009 e il -1,4% del 2008. L’Italia si conferma al decimo posto nella classifica dei produttori del Vecchio Continente, guidata saldamente dalla Germania con 95,8 milioni di ettolitri (il 24,8% del totale), seguita da Regno Unito (45 milioni) e dalla Polonia (36,6 milioni), che nel 2010 ha soffiato il terzo posto alla Spagna.

I più dinamici? I piccoli
Il mercato italiano è sempre saldamente in mano ai due big Heineken e Birra Peroni, che insieme fanno circa il 50% dell’offerta totale. Ma va segnalata la forte crescita della voce “Altri”, al cui interno ci sono le microbirrerie: la loro produzione è costantemente cresciuta negli ultimi anni, passando dai 280 ettolitri del 2006 ai 425 del 2010. Il numero dei marchi distribuiti nello stesso periodo è quasi raddoppiato, arrivando a quota 1.500.
Continua il buon momento della birra italiana all’estero: il volume di esportazioni è cresciuto del 7,1%, dopo il +16% del 2009. Più della metà degli 1,8 milioni di ettolitri esportati finisce nel Regno Unito.
Parallelamente, continuano a crescere le importazioni: nel 2010 sono aumentate dell’8,3%, in parte per l’emersione di volumi precedentemente non conteggiati.

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