Pensione anticipata: fino al 2007 niente penalità per i lavoratori precoci

Norme&fisco –

Il decreto Milleproroghe ha corretto gli effetti della riforma Fornero a beneficio di chi ha cominciato a lavorare prima dei 19 anni: sospesa ogni penalizzazione per chi decide di ritirarsi prima di aver compiuto i 62 anni. Ma solo per i prossimi 5 anni

Nessuna penalizzazione per i lavoratori precoci che accedono al pensionamento anticipato, almeno fino al 2017. La riforma previdenziale introdotta dal decreto Salva Italia ha subito alcuni attesi correttivi a favore di chi ha iniziato a lavorare in giovane età. Correttivi arrivati con il decreto Milleproroghe 2012 e che interessano quanti sono entrati nel mondo del lavoro tra i 16 e i 19 anni. Per loro - i cosiddetti lavoratori precoci - si apre ora la possibilità di andare in pensione prima di aver compiuto i 62 anni d’età, con 42 anni e 1 mese di contribuzione per gli uomini (un anno in meno per le donne), e una crescita progressiva del requisito. Senza vedersi applicata alcuna penalizzazione, come invece prevede la norma sul canale “anticipato”, contenuta nel decreto Salva Italia.

Penalizzazione sospesa

La riforma Fornero ha infatti stabilito che, in caso di accesso alla pensione prima dei 62 anni d’età, sulla quota di pensione calcolata con il sistema retributivo (quella cioè relativa alle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 2011), venga applicata una riduzione di 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo rispetto all’età di 62 anni, e di 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto ai 60 anni. Il Milleproroghe sospende di fatto questo meccanismo punitivo per chi raggiunge i requisiti contributivi necessari alla pensione anticipata entro il 31 dicembre 2017. Il tutto a patto che l’anzianità contributiva derivi da prestazioni effettive di lavoro, inclusi i periodi di astensione per maternità, infortunio, malattia, servizio di leva, cassa integrazione. Conteggiati anche i contributi figurativi delle madri con figli disabili e degli uomini che hanno usufruito della paternità obbligatoria.
Questa sorta di agevolazione è disegnata dunque per chi ha iniziato l’attività lavorativa in età molto precoce, intorno ai 18 anni, e fino al 1974-1975: solo così infatti si può raggiungere il requisito contributivo prima di toccare i 62 anni d’età nel 2017, e quindi non vedere alcuna penalizzazione sulla quota di pensione calcolata con il sistema retributivo.

Addio retributivo

Un sistema (assegno legato al livello di retribuzione degli ultimi anni) che dal 2012 non è più valido, anche per chi - come i lavoratori precoci oggetto dell’agevolazione - ha iniziato a versare prima del 1977 ed era stato escluso dalla Riforma Dini del 1995. Le anzianità maturate dal 1° gennaio sono ora per tutti calcolate con il sistema contributivo.

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