Pay tv: reato trasmettere nei locali con abbonamenti “privati”

Sentenze –

La Terza sezione penale della Corte di Cassazione condanna l’uso delle cosiddette smart card domestiche nei pubblici esercizi. Per chi contravviene si configura un illecito ai sensi della legge sul diritto d’autore

La sentenza è di quelle destinate a lasciare il segno. L'ha emessa la Terza sezione penale della Corte di Cassazione lo scorso maggio (n. 20142/2010), stabilendo che è reato perseguibile penalmente la diffusione in un bar di trasmissioni di una pay-tv utilizzando una smart card domestica anziché un abbonamento specifico per i locali pubblici. Chi contravviene rischia di dover pagare una severa sanzione. La sentenza si riferisce nello specifico a un'infrazione rilevata nel febbraio del 2001 e riguarda una trasmissione di Telepiù, in seguito assorbita da Sky. Si tratta di un precedente giurisprudenziale importante, come sottolineano dal quartier generale italiano del gruppo di proprietà di Rupert Murdoch: «Ci dà infatti ragione su una questione basilare e cioè la tutela del diritto d'autore. Punisce la trasmissione o diffusione in pubblico mediante la decodifica di un programma criptato riservato a un circuito familiare».
Il discorso vale anche per abbonamenti non Sky, come quelli di Mediaset Premium o di altre emittenti che trasmettono programmi criptati.

Ispezioni a tappeto

D'ora in avanti i gestori dovranno quindi fare più attenzione a quanto diffondono nei loro locali. Anche perché le ispezioni vengono condotte davvero a tappeto. Il personale incaricato dell'attività ispettiva si attiva per individuare i locali sospetti, per poi effettuare i controlli al momento dell'evento. Le partite di calcio sono i programmi su cui si concentra gran parte dell'attenzione. Tornando all'esempio di Sky, il controllo è reso più semplice dalla sovrimpressione, per le trasmissioni in abbonamento per pubblici esercizi, di un logo che ricorda un bicchiere stilizzato. «Il personale di controllo - spiegano da Sky - ha anche gli strumenti tecnologici per stabilire quale tipo di smart card viene usata e chi sia il titolare. Questo consente quindi di procedere contro il titolare della carta».
Il presidio sul territorio è una forma di tutela anche nei confronti degli esercenti onesti, dal momento che assicura ai gestori dei pubblici esercizi che la visione dei contenuti criptati avvenga in condizioni di concorrenza leale.

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