Ordinanze anti dehors: c’è la soluzione

Spazio esterno –

In nome del decoro urbano, i Comuni italiani impongono per l’allestimento degli spazi esterni infinite regole e prescrizioni. Per fortuna l’industria mette a disposizione del gestore attrezzature in grado di risolvere ogni problema

Per chi vuole realizzare un dehors, il problema maggiore non è il progetto o la scelta della copertura. Da questo punto di vista il mercato offre una miriade di soluzioni. Il punto critico è l'interpretazione delle norme. Per questioni di arredo urbano, infatti, i Comuni italiani impongono per l'allestimento degli spazi esterni regole minuziose, codicilli e prescrizioni, che possono andare dal colore delle coperture fino alla dimensione o all'altezza delle pareti esterne e interessare anche i tipi di arredi, i materiali, i particolari decorativi.
Questa situazione ha fatto sì che le più importanti aziende che si occupano dell'allestimento di dehors abbiano dovuto negli ultimi anni trasformarsi radicalmente: da semplici fornitori di paraventi e ombrelloni sono diventati progettisti, arredatori, allestitori e in molti casi anche consulenti, per consentire al barista di districarsi in un ginepraio di norme e autorizzazioni.
«Un tempo trattavamo soprattutto paraventi e stufe per esterni - dice Elisabetta Grossi, di Kat Italia - ma da qualche anno le richieste dei gestori che vogliono allestire un dehors si sono così ampliate e complicate che abbiamo dovuto integrare l'offerta. Oggi il dehors non si limita più a due tavolini piazzati fuori dal locale: è una vera e propria estensione di un bar o di un ristorante, una struttura esterna che riproduce l'interno del locale». Una trasformazione epocale, accelerata dall'introduzione dal divieto del fumo nei locali pubblici, che ha definitivamente sdoganato gli spazi esterni. «Ora - sottolinea Alessandro Annibale di Datura, società che si occupa dei dehors dalla progettazione alla consegna chiavi in mano - la maggiore preoccupazione dei clienti è di avere uno spazio utilizzabile anche nella stagione fredda. Nel 90% dei casi, chi ci richiede un dehors è interessato certamente all'utilizzo estivo, ma è soprattutto orientato a un utilizzo lungo tutto l'arco dell'anno».

Ombrelloni a regola d'arte

Come dev'essere concepito allora un dehors invernale? Anche qui conta molto la normativa. Non dappertutto, infatti, è possibile realizzare una struttura chiusa o, meglio, parzialmente chiusa, perché per legge le estensioni esterne dei locali devono essere sempre “provvisorie”, e cioè facilmente smontabili e rimontabili. In base a questa patente di provvisorietà il dehors dovrà, nella stragrande maggioranza dei casi, avere una copertura non rigida, in forma di tenda o telone. Ma molti Comuni, soprattutto per i centri storici, impongono l'utilizzo esclusivo di ombrelloni. «Le possibilità sono infinite - dice Carlo Monechi, dell'Ombrellificio Poggesi, azienda fiorentina che vanta allestimenti in tutto il mondo - ma pensando a un bar direi che gli ombrelloni più adatti sono quelli con struttura in alluminio, che sono più facili da tenere puliti e che praticamente non hanno bisogno di manutenzione. I pali in legno, infatti, hanno bisogno almeno ogni due anni di una carteggiatura e riverniciatura. Si può scegliere tra coperture con palo centrale o con sostegno decentrato, ma in ogni caso bisogna fare attenzione che il telo, una volta chiuso, non vada a cadere sui tavoli, obbligando il gestore a spostare tutti gli arredi. Noi per esempio abbiamo al nostro attivo alcuni brevetti che consentono una chiusura del telo molto alta, sopra il livello del tavolo».
E la copertura come dovrà essere? Anzitutto il gestore dovrà informarsi sui colori consentiti. Molti Comuni stabiliscono tinte standard a cui bisogna attenersi rigorosamente: per esempio a Firenze è prescritto l'ecrù, a Siena il marrone, a Bologna il rosso mattone e così via. «Il materiale generalmente usato è l'acrilico, e in particolare il Tempotest di Parà, che è diventato quasi uno standard per gli ombrelloni - dice Manuel Doro, responsabile commerciale dell'Ombrellificio Veneto, altro importante produttore italiano - ma in zone di montagna o particolarmente piovose andrà scelta una copertura al 50% in pvc e 50% in acrilico. È importante poi la presenza di un soffietto centrale che, unitamente a un basamento pesante, serve a evitare che il vento possa danneggiare o far volare via l'ombrellone. È importante che la “zavorra” sia sufficiente, almeno 50-70 kg per ombrelli 4x4, che devono salire ad almeno 150-200 kg per gli ombrelli a braccio decentrato». Esiste poi la possibilità di completare gli ombrelloni con mantovane o addirittura con chiusure laterali trasparenti, ma anche per questi accessori occorre prendere visione del regolamento comunale.
Diverso il discorso per i dehors chiusi, che possono essere montati su una pedana, dotati di pareti laterali rigide di altezza variabile e coperti con tendoni intelaiati sorretti da una struttura a traliccio. Le soluzioni a disposizione sono molte, ma un occhio particolare deve andare alla qualità degli elementi utilizzati. «La tenuta in caso di vento e pioggia è fondamentale per il tipo di uso di un dehors - commenta Gianmarco Biagi di Corradi, società di Bologna che propone un gran numero di soluzioni, strutture e arredi -. Ma non basta. A questo però va aggiunta anche la certificazione della posa, che convalida la garanzia dei prodotti e può esaltarne, o al contrario sminuirne, le caratteristiche. La formazione tecnica del personale addetto alla posa è quindi molto importante e si aggiunge alla certificazione dei prodotti che, per quanto ci concerne, assicuriamo per ogni articolo in catalogo». Data l'estrema variabilità delle norme, che si prestano anche a interpretazioni diverse nello stesso Comune, a seconda della sensibilità del singolo funzionario, è buona norma, come consiglia Alessandro Annibale di Datura, munirsi di un progetto e compilare una relazione, cosa del resto richiesta espressamente da molte amministrazioni comunali, per sottoporla all'ufficio competente, in modo da farsi dare un'autorizzazione preventiva prima di procedere alla conferma dell'ordine e alla messa in posa.

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