Nei pubblici esercizi italiani l’occupazione continua a crescere

Sono circa un milione gli addetti nel settore horeca, con una larga prevalenza di giovani e donne e una forte crescita degli stranieri. Oltre i due terzi dei contratti sono a tempo indeterminato; fanno eccezione solo le discoteche. In Lombardia il maggior numero di bar

Oltre 172mila bar, ai quali si aggiungono 27mila esercizi take away, più di 100mila ristoranti e pizzerie e migliaia di punti di ristorazione in luoghi non convenzionali, come circoli sportivi e culturali, nonché all'interno di alberghi e stabilimenti balneari: è la fotografia del settore dei pubblici esercizi nel 2012 che emerge dal rapporto “L'Italia da bere (e da mangiare)” presentato da Fipe.
L'indice di densità medio nazionale è di 2,8 bar per mille abitanti, ovvero un bar ogni 350 persone; con il 17% del totale, la Lombardia è la regione con la maggiore presenza di bar (30mila), seguita da Veneto, Lazio e Campania.
L'universo dei pubblici esercizi dà lavoro a circa un milione di persone (erano circa 950mila nel 2010): un'occupazione quasi sempre in crescita nel corso degli anni e che mediamente vale oltre 680mila euro.
«La cosa straordinaria - afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe - è che, nonostante i tempi difficili, questo settore sta dimostrando comunque una grande vitalità sul piano occupazionale, costituendo uno sbocco importante per i giovani e per quanti vengono espulsi dal settore manifatturiero. Purtroppo la politica non sembra capire il valore anche strategico del comparto, in termini di valorizzazione del made in Italy, della vocazione turistica del Paese e delle specificità dei territori, e continua ad adottare provvedimenti penalizzanti».

Tanti gli under 30
La distribuzione degli occupati per fasce di età evidenzia una presenza massiccia di giovani: i lavoratori con meno di 40 anni sono oltre 450mila, con il picco assoluto più alto nell'età tra 21 e 30 anni (34%), mentre la fascia tra 51 e 60 anni si riduce al 10%. Un altro interessante fenomeno del mondo dei pubblici esercizi è la presenza massiccia del lavoro femminile: più di sei lavoratori su dieci sono donne, con una tendenza in crescita.
Un altro fenomeno in atto è l'aumento di presenza di lavoratori stranieri, la cui media per il 2011 è stata del 25%. Ma, soprattutto nel canale bar, è in forte sviluppo anche la presenza di imprenditori stranieri, arrivati a gestire quasi 13mila esercizi, con la maggiore concentrazione nelle regioni del Nord Italia.
La maggior parte dell'occupazione nei pubblici esercizi è a tempo indeterminato. I comparti più “stabili” sono mense e banqueting, ma anche nel canale bar vi è una netta predominanza di assunzioni a tempo indeterminato (oltre i due terzi del totale). Si innalza la presenza di lavoratori a tempo determinato (oltre il 50%) in discoteche e stabilimenti balneari; per questi ultimi, i lavoratori stagionali sono il 30% circa del totale.
Nel solo canale bar, nei mesi estivi l'occupazione aumenta fino al 15% del valore medio annuo, sia per la presenza di una significativa quota di imprese ad apertura stagionale, sia per l'intensificarsi dell'attività delle imprese che operano a carattere annuale.

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