Musica chiavi in mano per il locale

Gestione –

Cresce il numero degli esercizi che si affidano a società specializzate nel fornire colonne sonore studiate su misura. Con una fee annuale paragonabile al costo di un dj set ci si assicura un sottofondo musicale di qualità per tutto l’anno

Fare a meno del disk jockey senza rinunciare alla musica di qualità, pur capendone poco, è possibile: al posto di costosi e non sempre eccelsi dj set, i gestori di bar e ristoranti oggi possono creare la colonna sonora dei loro spazi affidandosi a società specializzate nel fornire “architetture musicali” chiavi in mano. I clienti pagano i diritti a Siae ed Scf per l'utilizzo della musica, mentre al resto (tecnologia e selezione musicale) pensano i music provider. Nella grande distribuzione e nei fashion store alla musica si pensa da tempo; oggi comincia ad attrezzarsi anche il mondo del fuori casa.
«Tra i dj non mancano i grandi professionisti, ma il loro lavoro è creare un'onda musicale, non fare music branding», racconta Massimo Petrella di Tailor Radio, partner musicale di colossi come Adidas o Salmoiraghi & Viganò. Tailor Radio cura anche il sottofondo musicale di QB Mercato e Cucina, gli spazi alimentari dei multistore Coin in cui si viene a mangiare, a prendere l'aperitivo o ad acquistare prodotti bio. «Qui si viene per rilassarsi durante una pausa dello shopping, il ritmo della musica è più lento che nei negozi», spiega Petrella.
Anche Espressamente illy di Rue Auber a Parigi punta su sonorità soffici, jazz per la precisione. «Il cliente aveva scelto una linea musicale più commerciale, ma insieme alla fine abbiamo optato per un sound raffinato, in linea con l'identità del marchio», spiega Mike Sponza, bluesman di fama e responsabile di M-cube, azienda che lavora con molte catene (Obi, Esselunga ecc.).
Rubra si focalizza invece su singoli spazi (Alias Flagship Store a Milano, Exedra Nice Hotel a Nizza, Ferrari Store ecc.): «Per Ai Giardini, ristorante-caffè in centro a Bergamo, abbiamo optato per sonorità soffuse a cavallo tra chill out e house sofisticata - spiega Roberto Galliano, musicista e selezionatore -. Il successo non è stato immediato, ma oggi tanti locali d'aperitivo cittadini usano queste sonorità».

Le radio tematiche

Se ogni spazio ha la sua musica, dal punto di vista tecnologico lo standard è quello di player con hard disk aggiornati periodicamente via web. L'ancora poca stabilità delle linee adsl fa per il momento sconsigliare l'utilizzo di radio in streaming.
Il canone mensile di una radio dedicata di solito costa meno di un dj set di un paio d'ore, ma volendo si può risparmiare ancora. Jamendo, per esempio, usa solo musica 'royalty free', ossia creata apposta per essere utilizzata come sottofondo. Le sue 7 radio tematiche programmano solo creazioni di artisti poco noti. Per un piacevole sottofondo, la qualità è più che sufficiente.

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