Lotta comune contro lo sballo

Attività –

Più informazione e più controlli: è il mix più efficace per arginare i danni, incidenti stradali in primis, causati dall’abuso di alcol. Gli addetti ai lavori bocciano la proposta di ridurre allo 0,2% il tasso alcolemico consentito per chi guida.

Criminalizzare e proibire serve a poco, la strada giusta passa per l'informazione e la prevenzione, anche attraverso un maggior numero di controlli. Lo pensano molti operatori, lo afferma con forza l'Osservatorio permanente sui giovani e l'alcol. Umberto Veronesi, presidente dell'Osservatorio, lo ha di recente sottolineato in occasione del convegno “Il vuoto che non riusciamo a riempire”, che ha affrontato il tema del bere responsabile: «La dipendenza si evita soprattutto con l'educazione, mai con la proibizione. Dobbiamo quindi educare i giovani a bere alcol con consapevolezza e misura». «L'alcol - ha aggiunto Michele Contel, segretario generale dell'Osservatorio - entra oggi nel costume giovanile come compagno di strada ambiguo: bevanda per socializzare in contesti controllati e socialmente positivi, da un lato, e scorciatoia per scatenare esperienze limite e pulsioni autodistruttive dall'altro. Per ottenere risultati incoraggianti servono approcci persuasivi e non coercitivi».
Il problema è serio: dal 2000 al 2006 la percentuale di adulti che ha dichiarato almeno un episodio di ubriachezza importante è passato dal 4 al 7%. E la percentuale di chi ha dichiarato di aver guidato in stato di ebbrezza più di una volta è quasi raddoppiata, passando dal 5,3 al 10,4% (Fonte: Doxa, 2006). E se è vero che incidenti stradali e relativi morti negli ultimi anni in Italia sono in costante calo, va però sottolineato che
quelli causati da uno stato psico-fisico alterato del conducente sono invece in crescita. E nel 68% di questi casi la causa è l'ebbrezza da alcol, responsabile nel 2007 di 6.124 incidenti. Gli incidenti stradali, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sono la prima causa di morte sotto i 40 anni.

Lo 0,2%? Misura dannosa

Al convegno annuale di Italgrob, tenutosi a Rimini nell'ambito di Pianeta Birra, i rappresentanti di industria, distribuzione e pubblici esercizi si sono trovati, per una volta, d'accordo: l'ipotesi di abbassare allo 0,2% il tasso alcolemico massimo consentito per chi guida è da bocciare, perché risulterebbe punitiva soprattutto verso chi oggi l'alcol lo consuma in dosi moderate. Largo allora a prevenzione e controlli. «I gestori - afferma Antonio Flamini, vicepresidente Silb, l'associazione che riunisce i proprietari delle discoteche - sono pronti a fare la propria parte nel sensibilizzare i clienti. Promuovendo la figura del guidatore designato, formando il personale su come affrontare le situazioni di abuso di alcol e distribuendo materiale informativo. Un'iniziativa che si è dimostrata efficace è l'attivazione di servizi navetta o di convenzioni con i taxi, in collaborazione con le amministrazioni locali».
L'esperienza più significativa degli ultimi anni a livello nazionale è stata la campagna “Guido con Prudenza”, promossa da Fondazione Ania e Polizia Stradale in collaborazione con il Silb, che coinvolge ogni estate una ventina di locali notturni: quella del 2008 è stata la 5a edizione, affiancata da due anni dalla versione invernale “Brindo con prudenza”. A livello locale, le iniziative non mancano: “Non tutto in una notte” in provincia di Novara, “A casa tranquilli” in provincia di Napoli, “Sprizziamo di salute” nel padovano, tanto per citarne alcune. Quello che mancava, fino ad oggi, era un'iniziativa di più ampio respiro a livello nazionale.

L'Operazione Naso Rosso

A colmare la lacuna ci ha pensato il ministero della Gioventù lanciando l'Operazione Naso Rosso. Due gli obiettivi: sensibilizzare i giovani sulla responsabilità alla guida e riportare a casa chi non è in grado di guidare. Il progetto, condotto in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità (Iss), durerà un anno e coinvolgerà almeno 10 province. Ai due milioni di euro assegnati all'Operazione Naso Rosso se ne aggiungono altri tre destinati a finanziare (fino a un massimo di 400mila euro) progetti volti a ridurre gli incidenti stradali che coinvolgono i giovani fino a 35 anni. «Partiremo ad aprile-maggio - spiega Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droghe dell'Iss -, dopo aver individuato le province dove operare, i locali interessati e aver formato i volontari. Puntiamo ad avere 300 operatori, da impegnare sia nei Punti Informativi da allestire all'interno dei locali sia in equipé mobili destinate a servizi di contatto e di accompagno». Tra le azioni in progetto la formazione dei gestori e del personale dei locali, la predisposizione di materiale informativo e la creazione di un marchio per i locali che sottoscriveranno determinati standard di qualità.

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