Internet e turismo, binomio sempre più saldo

Abitudini –

Tre ricerche confermano che il Web è un mezzo ormai diffuso per l’acquisto di viaggi. Positive le prospettive in Italia

Il valore delle vendite turistiche online in Europa raggiungerà i 49 miliardi di dollari nel 2007 (circa 35 miliardi di euro), ma incomincerà a calare nel 2008, fino al 2011.

È una previsione della società di ricerche di mercato statunitense eMarketer (www.emarketer.com), secondo cui nell'Europa occidentale la parte del leone spetta, in particolare, al Regno Unito, con una quota del 45 per cento sui 36,1 miliardi di dollari (oltre 26 miliardi d'euro) delle transazioni online del 2006. Percentuale destinata a diminuire al 41 per cento nei prossimi quattro anni, mentre Germania, Spagna e Italia stanno crescendo a ritmi più sostenuti.

Lo conferma una ricerca effettuata nel periodo marzo 2006- marzo 2007 da Nielsen /NetRatings (www.nielsennetratings.com). «Il travel online in Italia è cresciuto del 14% nell'ultimo anno, del 60 negli ultimi due», afferma la marketing manager Ombretta Capodaglio.

Trainano la crescita soprattutto i siti di mappe e d'informazioni di viaggio (+34% nel 2007); quelli di prenotazione alberghiera (+39%) e le agenzie di viaggi online (+13%). Bene anche i siti delle compagnie aeree. Aumentano i navigatori che si trasformano in acquirenti sui siti di viaggi. «Nell'ultimo trimestre del 2006 - secondo Capodaglio - sono stati 1,3 milioni, il 9% dei visitatori totali della categoria. I tassi di conversione più alti si hanno per l'acquisto di biglietti aerei e ferroviari e per le prenotazioni alberghiere».

Italia, mercato promettente
La società di ricerche di mercato PhocusWright (www.phocuswright.com), afferma che nel 2007 la crescita dei viaggi online nel nostro paese si rivelerà addirittura del 31 per cento in più rispetto alla media europea del 27%. Il Sud Europa viaggia dunque a gonfie vele.

Fra gli operatori radicati spicca eDreams (www. edreams.it) con una crescita annuale del 100 per cento e che, sempre secondo PhocusWright, con solo il 10% circa di vendite di viaggi acquistati on line in Italia - rapportato a livelli vicini al 50% sul mercato statunitense - ha ancora enormi margini di espansione.

«Il turismo on line ha assunto un'importanza notevole sulla distribuzione turistica alberghiera italiana, con percentuali che superano il 20% delle prenotazioni annuali», spiega Vincenzo Presti, amministratore delegato della My Hotels (www.myhotels.it). «Nei nostri alberghi di Pisa, La Spezia e Nizza rileviamo una crescita esponenziale del 30- 35%. In provincia di Parma e Modena è intorno al 20%, a Radda in Chianti del 15%. Nelle città d'arte, è on-line il 35% del totale delle prenotazioni alberghiere annuali».

Cosa succederà nei prossimi 5-10 anni? «Non si parlerà più di turismo online, ma di turismo», prevede Marco Baldan, direttore generale della Nozio (www.nozio. com), società di Mestre che ha fatto della disintermediazione attraverso internet la propria bandiera. «La quasi la totalità del prodotto turistico sarà venduta e distribuita grazie a quest'unico media. Per turismo intenderemo dunque quello che si è sviluppato grazie ad internet, mentre parleremo di turismo "off-line" per quella nicchia di prodotto turistico venduto e distribuito nelle forme tradizionali».

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