Il poker cash sta fuori dal bar

Nuovi giochi –

Partenza a razzo per il nuovo gioco, ma non per i pubblici esercizi: il totem resta vietato. Non rimane che vendere le ricaricabili

Un passo in avanti, un passo indietro. È questo il sunto della manovra economica, lungamente dibattuta in estate, in tema di giochi.
Se infatti il ministero delle Finanze ha scelto di dare il tanto atteso via libera al poker fisico (ma con una serie di limiti che estromettono di fatto la rete dei pubblici esercizi dalla corsa), non è arrivata alcuna novità in tema di totem. Ufficialmente la volontà di reintrodurre i totem per le scommesse e i giochi on line all'interno di bar e tabaccherie appartiene alla serie di argomenti non ancora affrontati da Aams. Nella realtà, secondo i bene informati, l'Amministrazione dei Monopoli avrebbe nuovamente sconsigliato la reintroduzione dei totem, bocciando in questo modo la rinascita di quello che era stato definito come un “mercato grigio” della distribuzione. La situazione appare comunque complessa, visto che l'estate ha portato con sé diversi dissequestri basati sulla sentenza della Corte di Cassazione 169/2011. Gli ultimi pronunciamenti in tal senso sono arrivati dai Tribunali di Treviso (21 luglio 2011) e Brindisi (27 giugno 2011), che hanno riconosciuto l'insussistenza dei reati contestati (legge 401/1989) riabilitando i totem all'interno degli esercizi commerciali interessati. Qualche bar che ha vinto la propria battaglia difficilmente aiuterà la categoria dei pubblici esercizi a vincere la guerra, visto che Aams non appare interessata a una riapertura del mercato del poker on line in bar e tabaccherie. Eppure i totem, con l'avvento del poker cash, potrebbero contribuire non poco all'incremento della raccolta. Sono infatti oltre 326 i milioni giocati nei primi 13 giorni di “attività” (il via libera è scattato lo scorso 18 luglio), cui si aggiungono 894 milioni in agosto. In un mese e mezzo, il poker cash ha quindi raccolto 1,22 miliardi, con una spesa effettiva (cioè quello che non ritorna indietro ai giocatori sotto forma di vincite) di 33,2 milioni. Un boom impressionante, ottenuto però in buona parte a scapito del poker modalità torneo, la cui raccolta in agosto è calata del 63,5% .

Protagonisti sul tavolo

L'introduzione di nuovi giochi ha probabilmente avuto l'effetto di riportare nel mercato italiano buona parte dei giocatori provenienti dai cosiddetti siti illegali. Questo spiegherebbe perché, ad agosto, dopo alcuni mesi di calo della raccolta complessiva la raccolta media in giochi è cresciuta del 10,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Per fine anno il mercato del poker on line dovrebbe attestarsi attorno ai 6 miliardi di raccolta, sopravanzando anche il settore delle scommesse.
Con settembre Aams ha inoltre deciso di pubblicare l'elenco delle singole concessionarie abilitate alla raccolta di poker on line. Un valido punto di riferimento anche per chi, come bar e tabaccai, può entrare come rivenditori di carte ricaricabili in questo settore.
Il leader della raccolta per singolo concessionario è Reel Italy Ltd, ossia Pokerstars.it, con il 36% del mercato nel cash game e il 28,7% nei tornei. Alla seconda piazza si trova Poker Club Lottomatica, con il 13,3% nel cash e il 13,3% nel torneo. Quindi Bwin, che compare con due ragioni sociali ed è terza con circa il 10%. Più staccate Snai e Sisal, sempre costanti con 5,7% e 4,3% nel cash game mentre nei tornei la seconda concessionaria supera la prima più o meno per gli stessi importi percentuali. Seguono via via tutte le altre concessionarie, protagoniste di un mercato che presenta un gran numero di operatori con piccolissime quote che garantiscono comunque ottimi ritorni. Tenendo infine conto della singola licenza, esce dalla classifica il noto marchio di People's Poker, attivo tramite una serie diversa di marchi.

La vendita di ricariche

In attesa di scoprire se la questione totem avrà una qualche evoluzione, il pubblico esercizio ha comunque la possibilità di ritagliarsi un piccolo spazio in questo mercato in forte espansione. Diversi operatori infatti, a partire dal leader Pokerstars, hanno recentemente avviato un'operazione di copertura del territorio nazionale. L'obiettivo è arrivare a selezionare circa 50mila punti vendita ai quali affidare la vendita delle proprie carte ricaricabili per giocare on line.

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