Il dj set costa ma funziona

Locali –

I clienti apprezzano una proposta musicale professionale

Sembra proprio che in futuro ogni esercizio pubblico farà marketing sensoriale utilizzando questo o quell'aroma. Oggi però il modo più semplice per regalare emozioni ai clienti di un bar è proporre un dj set. Musica e professionisti della console costano, ma creano quell'atmosfera che serve a prolungare la permanenza dei clienti. Il punto d'arrivo potrebbe essere proporre dj e sonorità diverse ogni sera, ma iniziare con un appuntamento settimanale per un almeno un mese dà modo di comunicare ai clienti l'iniziativa e poi capire se piace e funziona. La selezione giusta per accompagnare un aperitivo o un dopocena non è certo il tum tum delle discoteche. «Il sound dell'estate 2008 sarà a metà tra house e trance, ossia musica che contrappone melodie dolci a ritmi non ossessivi», spiega Alex Elle Pornocult, da giugno al mixer del Phi Beach del Forte Cappellini a Baia Sardinia (Ot). Per caratterizzare il tappeto sonoro di un bar ci vogliono dj pieni di fantasia e cultura musicale, non certo maniaci del mix, il passaggio da un disco all'altro. Gente come Davide Nicolò, pr e giornalista che spesso al Nomi di Rimini e al Lotus di Milano si diletta passando da Mina a Bjork. Trovare simili professionisti non è facile. C'è chi, come lo Strizzi Garden di Firenze, si affida solo a giovani. Invece agenzie come Metempsicosi, Jayvip o Dna Dance Dept gestiscono star da migliaia di euro a notte, ma possono anche consigliare dj emergenti con cachet contenuti.

Fra tecnologia e certificati
All'impianto audio e alla console deve provvedere il locale, i dj in genere portano solo dischi e cuffie. Le apparecchiature si possono noleggiare (200-300 euro a sera), ma la soluzione migliore è l'acquisto, soprattutto se si rinuncia ai giradischi. L'attrezzatura può essere costituita da un lettore cd Pioneer Cdj 100, un mixer come il Behringer Djx-700 e una coppia di casse amplificate come le Omnitronic Kb 210. La potenza dell'impianto non deve essere elevata, così da evitare problemi di rumore. È necessario che il dj sia in possesso di un certificato detto di agibilità rilasciato dall'Enpals (Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo e dello sport).
Inoltre il gestore di locale deve recarsi all'ufficio di zona della Siae, che gestisce i diritti di editori e autori musicali. Per una serata musicale in un bar si paga il 2% circa dell'incasso lordo (con un minimo di 35 euro). Nel caso di un dj set è previsto un ulteriore 1% circa per quanto dovuto a Scf, che tutela interpreti e produttori discografici. La Fipe non ha ancora raggiunto un accordo con questa associazione, ma diversi esercizi l'hanno fatto singolarmente.

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