Governanti d’hotel si diventa

Formazione –

Un tempo abile a gestire le camere, oggi l’housekeeper riveste un ruolo chiave nell’organizzazione dell’albergo perché deve saper coniugare le esigenze del personale con gli obiettivi della direzione

Quella della governante è una professione al femminile dove gli uomini fanno eccezione. Se un tempo il requisito fondamentale richiesto era l'abilità nel gestire le camere e la conoscenza delle tecniche di pulizia, oggi si tratta di una manager a tutto tondo. Dimenticata l'immagine della padrona di casa, l'housekeeper è diventata, infatti, un supervisore in grado di gestire un team numeroso e organizzare un'attività articolata. «Da qualche anno ci confrontiamo con signore sicure di sé, consapevoli dell'importanza del loro ruolo per il funzionamento generale della struttura alberghiera», afferma Maria Antonietta Pelliccioni, partner di Team Work, formatrice specializzata nell'housekeeping. «Si tratta di una trasformazione logica. La governante, così come altri professionisti del settore, si è adattata a uno scenario in evoluzione. Attualmente gli alberghi fanno i conti con l'incremento dei flussi turistici, con una clientela sempre più internazionale e con una richiesta di qualità del servizio in forte ascesa», sottolinea Marco Balzi, responsabile della Divisione Turismo e Tempo Libero di Quanta.

Organizzazione e carisma
Il suo staff è composto da persone che lavorano per garantire al cliente un soggiorno di qualità, soprattutto ora che la camera d'albergo conta su un alto standard, sia a livello tecnologico che di comfort. «L'housekeeper ha un ruolo carismatico, è una professionista capace di organizzare e gestire una squadra, vanta una solida esperienza maturata anche in più reparti. Sa gestire le differenze culturali, facendo del mix di nazionalità che sempre più frequentemente compone il gruppo, una ricchezza», riprende Pelliccioni. Il suo è un ruolo che funge quindi da ponte tra il management e la squadra operativa, con il compito di coniugare le esigenze del personale, valorizzando e facendo crescere i migliori elementi, con gli obbiettivi della direzione. «A questa figura, spesso, viene richiesto di affrontare momenti di grande stress, di trovare soluzioni rapide ed efficaci per i numerosi imprevisti, garantendo un livello qualitativo minimo. Per farlo ci vuole sangue freddo, capacità diplomatica e flessibilità», aggiunge la formatrice. Un altro aspetto importante è il rapporto con il cliente. Prosegue Pelliccioni: «Un rapporto che diventa sempre più sofisticato. Prima la cameriera, quando incontrava gli ospiti, si schermiva. Adesso una governante deve insegnare al suo staff a relazionarsi. E lei, in prima persona deve instaurare con il cliente un'intesa di fiducia».

Successo assicurato
Per fare questo mestiere, si passa dalla gavetta: si nasce cameriera, poi si diventa governanti. «Di solito è la più brava delle cameriere. E questo perché in Italia non è mai esistito un corso di studi ad hoc», spiega Balzi. Da alcuni anni, però, gli albergatori si stanno rendono conto che la formazione è un fattore chiave per il successo dell'impresa, comprendendo la necessità di puntare su figure qualificate. «L'Associazione Nazionale Governanti è stata fondata, nel 2002, proprio con questo scopo. L'obiettivo è promuovere una formazione a più livelli per dare un'identità chiara e solida a questa categoria che, sino a qualche anno fa, era un po' trascurata. Organizziamo diversi corsi in collaborazione con la Glion School per far capire che è un mestiere interessante, aperto a tutti», racconta Cinzia Magi, membro attivo dell'associazione. Insomma, le governanti si stanno riprendendo la meritata rivincita. Chi sceglie questo lavoro, ora, può operare in contesti prestigiosi e contare su diverse soddisfazioni. Professionali, ma anche economiche.

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