Così ritorna la disco

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I club rialzano la testa. C’è chi investe sul lato umano, chi sugli ambienti, chi sugli artisti, chi sul marketing. Viaggio tra Ibiza, Formentera e la Romagna, tra dj in erba, star e privé

Due sedie, un bancone e un tavolino per appoggiare la consolle. Non occorrono mille fantasticherie, impianti audio milionari, grandi soluzioni architettoniche o serate di porno-karaoke per far decollare una serata.
Durante Zoo Project, ultimo evento di successo a Ibiza, si balla da metà pomeriggio a mezzanotte, musica minimal, house e techno, selezionata da dj in erba, non certo guru dei piatti, che suonano per i loro coetanei, in un’atmosfera da festa privata. Senza sfera di cristallo è difficile prevedere se Zoo Project conserverà il suo successo. Tante serate durano lo spazio di una stagione, come un disco per l’estate. Di certo la one night, realizzata a costo zero, ha riportato in pista i giovanissimi, quelli che erano in fuga da Ibiza verso altri lidi.
Non parlerei di fortuna. Se una serata come questa ha successo è perché il locale e i padroni di casa, belli e brutti che siano, non ti fanno sentire un numero, ma come un amico in una festa tra amici. Fa scuola in questo senso una realtà storica come il Xueño di Formentera (Baleari). Spartano come le sue pareti di roccia bianca, è il tipico club che affascina perché ha saputo negli anni conservare il genius loci, il carattere del luogo.
Non appare come un’astronave, piombata da chissà quale galassia, ma come la naturale appendice notturna delle ore trascorse sulla spiaggia. Anche i suoi suoni sono in sintonia con l’ambiente. Chi sale alla consolle durante Spirit Ibiza e Moba Sound (il sabato sera del Xueño), propone musica che sa di Mediterraneo, suoni caldi e sensuali. I “martelli pneumatici” sono banditi. Certo, si tratta di un locale di dimensioni contenute: due bar, una piccola area per conversare, una terrazza. Non certo una grande cattedrale del clubbing come le discoteche di Ibiza. Spazi che negli ultimi anni hanno dovuto faticare per fare il pieno, investendo in one night di culto e grandi artisti. Come il Privilege di Ibiza, la discoteca dei record, che può accogliere fino a 10.000 persone. Fino a qualche anno fa la mega discoteca ospitava Manumission, la serata più trasgressiva e affollata dell’Isla Blanca. Poi qualcosa, con gli organizzatori della one night, è andato storto e il locale nel 2008 ha scelto Dj Tiesto, quel genere di dj, miele per il popolo della notte, che esercita il fascino di un grosso marchio. A un certo livello, infatti, non si parla più solo di artisti, ma di veri brand.
Tra i marchi forti di Ibiza ci sono personaggi come Mauro Picotto o il francese David Guetta, dj in forza il giovedì notte al Pacha, con la sua serata “F**k me I’m famous”. Un dj e un evento diventati di culto, sia per l’elegante house francese suonata da Guetta, sia per l’opera di relazioni pubbliche di Cathy Guetta, moglie del dj e abile marketing manager.

La multinazionale del clubbing

Il Pacha ringrazia la famiglia Guetta e prosegue così la sua attività avviata nel 1967 a Sitges (Barcellona), che conta oggi una trentina di locali sparsi nel mondo: da New York a San Paolo, da Buenos Aires a Sharm El Sheikh. Per costruire questa fabbrica dell’entertainment nulla è stato lasciato al caso. La discoteca ha creato una propria linea di moda, una web radio, una tv digitale, la divisione discografica Pacha Recordings (l’ultima produzione è “Pacha, the italian collection” ) e pure un team che si occupa del franchising, consegnando chiavi in mano tutto il pacchetto Pacha: strutture, arredi, artisti, performer, creatività.
Segnali che le politiche commerciali dei grandi club si sono evolute, che gli interessi coinvolti sono molteplici e che bisogna avere fiuto per le tendenze. Si pensi al “tavolo”. Agli albori della discoteca si ballava e stop. Poi qualcuno ha inserito i salottini privé, belli, per pochi intimi e col tavolo protagonista. In seguito sono nati tanti angoli privé dedicati alle compagnie.

Un privé da sceicchi al Byblos
L’ultima novità arriva dalla Riviera Romagnola. Al Byblos di Misano Monte (Rn) hanno inserito un nuovo tavolo-privé da sceicchi. Si presenta come un salotto circolare soprelevato e visibile da ogni parte del locale, ricoperto di cuscini in pelle bianca, tempestata di Swarovski. Il suo tavolo in vetro è firmato Le Glass, illuminato da fibre ottiche; cambia colore e all’interno accoglie un sistema refrigerante. Il servizio è garantito da un cameriere (all’occorenza sciabolatore di Champagne), un maître e due guardie del corpo, che non si sa mai. Prezzi intorno ai 20.000 euro per una serata a tutto Champagne. Alla faccia della crisi.

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