Con quale criterio è riconosciuta l’indennità di accompagnamento?

Sono un barista che per motivi di salute non può più lavorare…

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 1268/2005 ha stabilito che l'incapacità richiesta per il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento non va commisurata al numero atti che il malato non riesce a svolgere ma alla natura delle loro conseguenze nell'ambito della sua salute.

Il principio in esame è volto al rispetto della dignità della persona, che, anche qualora fosse limitata solo ad una tipologia di attività, da questa limitazione potrebbe subire tali gravi conseguenze da fondare la necessità di un'assistenza.

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