Come diventare cacciatori di business

Strategie –

Uscire dal proprio locale è fondamentale: occorre analizzare cosa fanno e come si muovono i concorrenti e scoprire qual è la popolazione, residente e lavorativa, che si muove nella zona. L’obiettivo? Scovare nuove opportunità, nemmeno troppo nascoste, per incrementare la clientela

Sono ancora troppi i bar muti. Muti nel senso che non comunicano al mercato la loro presenza. Lasciano che lo facciano per loro la vetrina, spesso l'unico strumento di comunicazione tra il barista e il mondo di quelli che non entrano nel suo locale, oppure i loro clienti (sperando siano loquaci e non “gelosi” del loro bar).
Certo, il passaparola è il più potente strumento di marketing che eista. E se si è dei veri numeri uno, nel senso dei migliori o magari degli unici su piazza, spesso basta e avanza per riempire il locale.
Ma in tutti gli altri casi, starsene chiusi dentro le proprie mura ad aspettare i clienti che entrano non è proprio la strategia migliore.
Ne è convinto Ferdinando Pillon, esperto in marketing e comunicazione, docente di Bar University, che suggerisce una serie di piccole strategie da mettere in atto dentro e fuori dal locale.
«La prima cosa da fare - spiega - è capire bene che tipo di bar ognuno ha ed è. Cercando di analizzare nel dettaglio chi viene nel vostro locale: se è gente di passaggio, persone che vivono nei dintorni, piuttosto che chi lavora in zona. E poi ancora: giovani o vecchi, donne o uomini, studenti o impiegati. Successivamente, bisogna capire cosa consumano e in che orari. Il mio suggerimento è di cominciare a ragiornarci e a scriverlo, tornandoci sopra più di una volta».
Finita l'analisi dei “tesori di casa”, cioè dei clienti, è opportuno metterli a confronto con i propri desideri: sono proprio loro il tipo di clienti che volete? Con un'avvertenza: perdere i clienti che si hanno già in casa è molto più facile che conquistarne di nuovi. Quindi attenzione: prima di decidere di cambiare immagine al locale bisogna avere chiara in mente una strategia su come conquistare il nuovo pubblico cui ci si vuole rivolgere (e domandarsi seriamente se si hanno i mezzi e le capacità per farlo).

Guardarsi intorno

Il passo successivo è quello di partire nell'esplorazione del territorio: «Capire in che zona si trova la vostra attività è fondamentale - spiega Pillon -. Occorre da un lato capire che tipo di clientela frequenta gli altri locali della zona, e se può diventare una clientela interessante anche per il vostro locale. Se il bar vicino al vostro è pieno di mamme che portano i figli a scuola e il vostro no, è pensate di poter essere un locale adatto a loro, ecco che c'è un'opportunità. Studiare bene il territorio non significa limitarsi a guardare cosa fanno gli altri bar, ma anche capire chi può farci concorrenza: rosticcerie, distributori automatici, supermercati».

Informazioni a domicilio

Oltre alla concorrenza, occorre guardare al bacino di utenza. Le aziende, gli uffici, gli abitanti: «Molti di questi potrebbero essere interessati a un servizio di delivery. Molti baristi lo vivono come un qualcosa che sta a metà tra un obbligo e una scocciatura. In realtà offre una grande opportunità, spesso sottovalutata: quella di ottenere informazioni preziose sui clienti e sulle loro possibili esigenze come base per proporgli nuovi servizi. Per questo, almeno la prima volta a muoversi dovrebbe essere il titolare: magari per proporre una convenzione speciale, offrire un servizio di catering in occasioni speciali, come una festa di compleanno o altro, raccontargli (e fargli assaggiare) una vostra specialità. La relazione con il cliente è la chiave del successo di un locale. Coltivandola, si ottengono informazioni fondamentali».
Curare il proprio orto e tenere occhi e orecchie aperte su nuovi frutti da cogliere: due facce della stessa medaglia. Vi auguriamo d'oro.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome