Bevande analcoliche, il futuro è naturale

Dopo quattro anni difficili, per il mercato delle bevande analcoliche il 2015 potrebbe essere quello dell’inversione di rotta. Lo afferma Zenith International, società di analisi di mercato inglese che ha organizzato a Milano il convegno “Tuttobevande”.

«Expo e Giubileo - afferma l’analista Roberto Donati - daranno un impulso positivo ai consumi fuori casa. Ma un’altra spinta arriverà dalla maggiore attenzione delle aziende alla diversificazione e all’innovazione. In particolare, sta aumentando l’offerta di bevande con ridotto apporto calorico e di zuccheri come pure quella di bibite realizzati con ingredienti bio. Altre novità riguardano il packaging e le bevande artigianali premium, un segmento in particolare fermento, che gioca molto la carta del vintage per caratterizzare la propria offerta».

Negli ultimi due anni, tutte le principali categorie di bibite, in Italia, hanno registrato performance negative: «Quelle che hanno dimostrato una tenuta maggiore - afferma Donati - sono le bevande a base frutta, mentre le bibite gasate sono quelle con i segni meno più marcati, nell’ordine del 3% l’anno».

Rispetto agli altri mercati europei, l’Italia registra una presenza molto più marcata delle bevande a base tè, che coprono l’85 del totale dei consumi in un mercato dominato comunque dalle bibite gasate (63% di quota mercato).

Meno calorie e zucchero

A livello mondiale, Zenith prevede una crescita dei consumi nel prossimo quinquennio, guidata dalle acque minerali e, a distanza, dai tè. Futuro roseo anche per i nettari, mentre le bevande gasate sembrano segnare il passo. Il motivo? Un’evoluzione dei gusti dei consumatori verso una maggiore naturalità: «Le aziende - afferma Richard Hall, presidente di Zenith International - saranno chiamate a intraprendere con più forza la strada dello sviluppo di bevande con meno calorie, meno zucchero e una maggiore salubrità, anche per ovviare alla pressione sempre più forte dell’opinione pubblica e dei governi sui temi della salute, dell’eccesso di calorie, dell’alimentazione sana».

Hall mette l’accento anche sui temi legati alla sostenibilità: «Un altro elemento capace di fare la differenza sarà l’attenzione alle politiche ambientali, declinate nei temi della riduzione degli imballaggi, del riciclo, del riuso, della riduzione delle emissioni».

Nuove opportunità

Sul fronte dei prodotti, Hall vede interessanti opportunità su più fronti: «Le bevande con le maggiori potenzialità di sviluppo sono l’acqua, anche nelle varianti aromatizzate o funzionali, e le bevande a base tè. Le bevande funzionali, in genere, vedranno crescere la domanda e il consumo». Altri concetti premianti? «Le parole vincenti per le bevande saranno artigianale, locale e premium».

 

 

I trend dell’innovazione

L’evoluzione del mercato delle bevande, a livello mondiale, va nella direzione di assecondare la sempre maggiore richiesta di naturalità da parte dei clienti. Questa naturalità si declina in tre concetti:

•Funzionalità. Le bibite diventano una fonte di nutrimento sempre disponibile e a portata di mano. La funzionalità si articola in vari modi: dalle bevande a base di erbe, piante e frutti dalle proprietà benefiche (aloe, bacche, zenzero, melograno ecc.) a quelle che esaltano una specifica funzione: anti-aging, detox ecc. Crescono anche le “acque non acque” (acqua di cocco, di cactus, di bambù ecc.)

•Salutismo. Si moltiplica l’offerta di bevande aromatizzate (acque, sode, tè freddi) con ingredienti naturali, spesso bio (ibisco, gelsomino, zenzero ecc.) e di succhi e e nettari che contengono anche verdure.  Si diffondono le versioni low o no sugar, quelle low calories o con dolcificanti naturali.

•Freschezza. Per esaltare la freschezza, il packaging vira su etichette molto essenziali che mettono in evidenza gli ingredienti e sulla trasparenza per mostrare il colore della bevanda.  Processo produttivo e confezioni sono studiate in modo da preservare la freschezza degli ingredienti.

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