A Madrid l’hotel seduce gli ospiti

Tendenze –

Il marchio Me della catena alberghiera spagnola Melia Hotels & Resort strizza l’occhio ai clienti con tecnologia, comfort, cucina e arte

José Arenas porge il biglietto da visita: senior experience manager. Il suo compito è intercettare gli ospiti e accompagnarli nell'esplorazione dell'albergo: storia, architettura, comfort, tecnologia, leasure. Siamo al Me by Melia di Madrid, l'hotel che esprime i nuovi concetti d'accoglienza della catena spagnola Melia Hotels & Resort, con più di 400 unità in 45 paesi.

Gli experience manager sono un'estensione della reception, e rappresentano l'abbattimento delle barriere tra staff e ospiti. Sono anche l'elemento più visibile del neonato brand "Me", che punta l'attenzione sul servizio e sui dettagli come colonne sonore, design, cucina e bar trendy.
La tendenza deriva dagli altri marchi del colosso alberghiero come Tryp Hotels, Sol Hotels Always Fun, resort Paradisus, Vacation Club, Luxury Lifestyle. «È la risposta ai viaggiatori che amano la musica, l'arte, la cucina intrigante e che in albergo non vogliono perdere il proprio stile di vita», dichiara Sebastian Escarrer, vice presidente Sol Melia.

La storia del Me Madrid
Me Madrid ha appena compiuto un anno di vita, ricostruito sull'impianto dello storico Grand Hotel Reina Victoria, la cui prima pietra fu posta nel 1919. Dietro la bianca facciata in stile modernista, tutto è stato rivisitato, ma in modo accorto, per tramandarne la storia. L'edificio, ad esempio, è sorto sulle ceneri di un palazzo in cui Prosper Merimée cominciò a scrivere la Carmen. Negli ultimi sessant'anni ha accolto i più famosi toreri, da Dominguin a Palomo Linares, da Bombita a Mazantini, per il rito della vestizione prima di scendere nell'arena di Plaza de las Ventas e per celebrare la vittoria, testimoniata dalla testa di toro mozzata. Negli anni '90, quando l'albergo si chiamava ancora Tryp Reina Victoria, sostavano i rockers spagnoli, Loquillo y los Trogloditas, Luz Casal, Joaquin Sabina e il cantautore Pablo Milanes. Il bar, allora chiamato Taurino (oggi Midnight Rose), è stato una delle location del film di Pedro Almodovar "Parla con lei", Oscar 2002 per la sceneggiatura. Le teste di toro sono ancora qui, ai lati del lungo bancone bar, inserito in una lobby che grazie alle vetrate sembra proiettarsi nell'antica Plaza Santa Ana.

I valori del nuovo marchio alberghiero
Me Madrid ha una posizione strategica nella capitale. È nel distretto degli affari e dello shopping, a due passi da Plaza Mayor, Puerta del Sol, Parlamento, museo del Prado, parco del Retiro e da una miriade di birrerie, pasticcerie, bar e ristoranti che alimentano l'eterna movida madrilena. Nella mappa dei posti trendy l'albergo ha inserito tanto il Midnight Rose, quanto la Penthouse, la magnifica terrazza bar sul tetto del palazzo: al settimo piano, offre cocktail e tapas, vista a 360 gradi sulla città e scelte musicali chill out.

La tecnologia nascosta e friendly è uno dei punti di forza del nuovo concept: wi-fi diffuso ovunque, tv al plasma interattivo da 32 pollici, lettore cd e dvd con sistema home theatre, una vasta libreria di titoli a disposizione, Ipod a richiesta, con 900 brani inclusi. Tutte le 192 camere vantano innumerevoli plus: letto king size anatomico in fibre naturali, selezione di cuscini, doccia e vasca idromassaggio, serizio 24 ore su 24, e un "maxibar" con set per i cocktail, gadget firmati Me by Melia, biscotteria e snack sfiziosi. Le bevande tengono naturalmente conto del target cui si rivolge l'albergo, con un'ampia selezione di succhi, vini e alcolici mignon d'alta gamma. Tutto è a portata di mano, tranne il ghiaccio, che si preleva da una macchina a incasso nei corridoi. C'è anche un centro business notturno con internet, stampanti, computer e scanner.

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