Gelaterie, un primato italiano

Locale tipicamente italiano, la gelateria artigianale conta su oltre 90 mila punti vendita in Europa (40% in Italia).

Due miliardi: è la spesa annuale delle famiglie italiane per comprare coni, coppette e vaschette nelle gelateria artigianali. Negli ultimi due decenni, il consumo è cresciuto in maniera significativa. Altrettanto, però, si può dire dell’offerta, tanto che oggi si contano in Italia 39mila gelaterie, di cui 29mila con laboratorio e 9mila pure rivendite. Le gelaterie pure sono il 39% del totale, seguite a distanza da gelaterie/pasticcerie (24,4%) e da bar gelaterie (23,4%), mentre il rimanente 13,2% è composto da attività che abbinano le tre anime: bar, gelateria e pasticceria. A fotografare il comparto è un’analisi realizzata da Multiconsult per ExpoGelato 2015.
La gelateria resta un format tipicamente italiano: in tutta Europa ce ne sono circa 90mila, oltre il 40% delle quali concentrate nella Penisola. Il resto del mondo è terra vergine: negli Usa le gelaterie sono 900, in Giappone mille, in tutto l’Oriente circa 500.
In Europa i Paesi con il maggior numero di locali, dopo l’Italia, sono Germania (9mila) e Spagna (2mila).
A livello regionale, la Lombardia vanta due primati: il maggior numero di gelaterie (il 15% del totale) e il record dei consumi (392 milioni di euro). Le spese maggiori, dopo la Lombardia, si registrano in Veneto e Lazio. Roma e Milano sono le province con la spesa annua in gelato più alta, seguite da Torino.
I migliori clienti, in termini di volumi consumati, sono i giovani adulti, con in testa i single e le coppie senza figli.

Qualità e comunicazione
«I locali di maggior successo - afferma Giovanna Ricuperati, ad di Multiconsult - sono quelli meglio in grado di coniugare l’alta qualità del prodotto, sempre più conosciuta, riconosciuta e premiata dal pubblico, con la capacità di saperla raccontare a tutti i livelli: dal layout del punto vendita - accogliente, puliti e coerente con il messaggio trasmesso - alla bravura nel far conoscere ai propri clienti il valore del proprio lavoro in termini di scelte, di competenze, di capacità. Fare un ottimo prodotto non basta più: occorre essere altrettanto bravi a saperlo raccontare».

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