Daniele Gentili è il primo finalista italiano del World Class

sfide –

Incoronato nel suo Micca Club di Roma, contenderà la partecipazione alla finale mondiale col vincitore della finale di Milano in programma ad aprile

Non chiamatelo concorso di cocktail. Non lo è e non lo è mai stato. Il World Class di Diageo è una sfida spaccaossa che, oltre a stimolare i concorrenti a esplorare le nuove frontiere della miscelazione, esalta il talento, la competenza, la creatività, la conoscenza, la tecnica, il carisma, la padronanza dietro al bancone. Giunta alla sua quinta edizione, la kermesse coinvolge oltre 18.000 professionisti in tutto il mondo. In ognuno dei 50 Paesi coinvolti si fanno scelte diverse, quello che non cambia sono le basi. I barman selezionati devono confrontarsi sul servizio di prodotti appartenenti alla brillante teca di Diageo Reserve. E, nello specifico, Tanqueray No. TEN, Ketel One, Zacapa, Johnnie Walker Gold Label Reserve, Johnnie Walker Platinum, Johnnie Walker Blue Label, Don Julio, Talisker e Cardhu. Insomma, con pezzi da novanta. Insieme a Giorgio Fadda (presidente dell'Edc, Education Development Committee dell'Iba), Max La Rocca (Ambassador Diageo Reserve World Class Europa) e Dennis Zoppi (finalista mondiale del World Class nel 2012), abbiamo fatto parte della giuria al Micca Club di Roma. Da valutare 12 validi professionisti del Centro e Sud Italia. La sfida è stata doppia: la prima gara, chiamata “Hollywood cocktails”, voleva riportare in vita lo spirito degli anni Cinquanta e del celebre Rat Pack, la compagnia di attori e cantanti, tra i quali Frank Sinatra e Dean Martin, che animava i party nell'America del secondo dopoguerra. La seconda prova, chiamata “Where the flavour is king”, puntava sul savoir-faire dei bartender impegnati nel mettere in piedi uno spettacolo per gli occhi e per il palato.
Tante le proposte stimolanti
Le idee curiose non sono mancate. Da Antonio Parlapiano, secondo classificato, che ha esaltato la sua preparazione grazie a gocce di una varietà pregiata di extravergine a Elia Calvieri che ha proposto il suo secondo drink in una scatola segreta fino alla valigia con carillon e dischi di Dean Martin di Francesco Spenuso (medaglia di bronzo). Si tratta d'idee coinvolgenti, come la fontana d'assenzio usata per confezionare quattro preparazioni a base di Johnny Walker Gold Label e il cocktail cappuccino (ricette in basso), pozioni, in equilibrio magico tra rituale e lucida follia, firmate del vincitore assoluto Daniele Gentili, capo barman del Micca Club o semplicemente, per dirla con quelli della sua gang, “Direttore”. Daniele Gentili, scelto come i suoi sfidanti dopo training e selezioni condotti da un team di esperti, deve aspettare il 22 aprile per conoscere il vincitore della seconda semifinale di Diageo World Class Italia prevista a Milano con il quale si contenderà poi a maggio a Madrid, il titolo di “Miglior bartender d'Italia”. Chi tra i due la spunterà, conquisterà l'accesso alla finale mondiale prevista di luglio, rappresentando così il nostro Paese nel grande spettacolo.

Le proposte vincenti di Daniele Gentili

 

Frankie loves Rome

 

Ingredienti

5 cl
Tanqueray No. TEN

2 cl sciroppo di pepe vanigliato e fave Tonka

3 cl succo di lime

1 spoon meringa

“velluto” di Frangelico e fave tonka
grattugiate

 

Preparazione

Versare gli ingredienti nello shaker, eccetto
il velluto, e agitare energicamente.

Filtrare il tutto in una tazza da cappuccino
capiente (mug). Completare il drink con il “velluto”. In abbinamento servire due
mini croissant, uno dolce (con crema alla camomilla e ginepro) e uno salato
(con spuma di Gin Tonic).

 

 

 

Fountain
of Youth

 

Ingredienti

6 cl Johnnie Walker Gold Label Reserve

Sciroppo d'acero

Abbot's bitter 1
dash

Assenzio
vaporizzato

 

Preparazione

Nell'Absinth Fountain versare il Johnnie Walker Gold Label Reserve. Dal primo
braccio servire il JW straight, dal secondo JW on the rocks, dal terzo
JW&Soda (ma con 2 sode home made diverse) e dal quarto braccio realizzare
un twist sul Sazerac chiamato “The scottish side of Sazerac”.

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