Martini Cocktail secondo Compagnia dei Caraibi

Ricetta base presentata alla tappa Baritalia tenuta il 13 giugno 2016 al Palazzo del Ghiaccio di Milano.

È il cocktail per eccellenza, l’icona e l’essenza stessa della miscelazione, il banco di prova di ogni barman, ma anche del bevitore. Parliamo del Martini cocktail sul quale si è focalizzata la ricerca del team di compagnia dei Caraibi. Le rivisitazioni del mitico drink proposte dai bartender della squadra guidata dal maestro di cerimonia Paolo Sanna sono state incastonate all’interno di un racconto che ha ripercorso tre momenti caratterizzanti della storia e dell’evoluzione del gusto di questo drink, da oltre 150 anni sempre sulla cresta dell’onda.

Con la prima scena siamo negli Stati Uniti a metà Ottocento, l’epoca della corsa all’oro. A introdurci nel clima del periodo, le immagini di avventurieri, emigranti, cowboy che si lanciarono in quella avventura nella speranza di fare fortuna, accompagnate dalle note di O Susanna di Stephen Foster, canzone pubblicata nel 1848 e inno di quell’epopea che ebbe come epicentro la California, anche se ben presto la “febbre dell’oro” contagiò l’Alaska e il Canada. E proprio in uno dei nuovi villaggi della California, secondo la tradizione, prende vita il Martinez Cocktail, considerato l’antecedente del Martini. E a questo antecedente, a base di holland gin e vermouth rosso si ispira Vecchia Maniera di Salvatore Romano, dove troviamo, insieme a una base di gin Filliers dry, del jenever a richiamare lo stile del gin dell’epoca, Vermouth Riserva Carlo Alberto Rosso e liquore di ciliegia, anche in questo caso a richiamare il maraschino presente nella ricetta originaria.

Ma la storia del Martini Cocktail è la storia dell’evoluzione del suo sapore. Così, quando all’inizio del Novecento i gusti dei bevitori cambiano, cambia anche il gusto del drink, che perde la dolcezza originaria per diventare più secco, tendenza assecondata dall’utilizzo di vermouth dry, che soppianta il rosso. La fama e il successo del cocktail non ha più confini, tanto che non vi è un grande nome della politica, personaggio della cultura e del mondo dell’arte, star del cinema che non sia un bevitore di Martini. E a uno di questi grandi personaggi, Marilyn Monroe, Carola Abrate ha dedicato il suo twist, Fresco Profumo, utilizzando gin Filliers barrel aged, Vermouth Riserva Carlo Alberto Extra Dry e liquore di salvia e limone, vaporizzando il drink con profumo a richiamare le celebri gocce di Chanel N. 5 che Marylin “indossava” per andare a letto.

Altra particolarità dello storico cocktail è di piegarsi al gusto del cliente: ogni bevitore di Martini ha la sua versione personale del drink e beve solo quella. In questo processo di interpretazione continua si può arrivare anche stravolgere regole e struttura del cocktail, fino a shakerare gli ingredienti, come nel Vesper Martini, la versione con vodka e Kina Lillet, creata da Ian Fleming nel 1953 per James Bond nel romanzo Casinò Royal, in onore di Vesper Lynd, la bondgirl della quale l’Agente 007 era innamorato. E Il preferito di James è il nome dato da Marco Riccetti al suo twist, realizzato con Citadelle Gin, Tito's Vodka, Fee Brothers Lemon, Vermouth Riserva Carlo Alberto Bianco e un velluto di salvia e limone.

La storia del cocktail

Come molte celebrità del suo genere, il Martini cocktail non ha un’origine certa, anche se è ricchissimo l’elenco di coloro che se ne sono attribuiti la paternità. Una leggenda ne colloca la nascita nella seconda metà dell’Ottocento in California, nella città di Martinez, ad opera di Julio Richelieu che lo avrebbe inventato per un minatore, che lo avrebbe ripagato con una pepita d’oro. Un altro racconto ne attribuisce l’invenzione a un emigrante italiano, tale Martini, dipendente al Knickerbocker Hotel di New York, che lo creò nel 1910 per il miliardario John D. Rockefeller. Oltre a figure più o meno oscure, nella controversia sulla genesi del cocktail troviamo coinvolti anche personaggi del calibro di Jerry Thomas. Nel suo The Bartender's Guide il drink compare ancora con il nome Martinez, mentre la prima attestazione del nome di Martini cocktail la troviamo in New and Improved Illustrated Bartender’s Manual di Harry Johnson del 1888. Controversie che testimoniano la fama di un drink da 150 anni sulla cresta dell’onda.

La ricetta del Martini cocktail secondo Compagnia dei Caraibi

Ingredienti

6 cl Whitley Neil Dry Gin

2 cl Vermouth Riserva Carlo Alberto Extra Dry

Preparazione

Tecnica stir & strain , versare in coppetta cocktail.

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