Come organizzare una festa privata

Da sapere –

I locali sono spesso le location migliori per eventi a porte chiuse. In questo caso il gestore può riservare un’intera sala senza specifiche autorizzazioni. Diverso è il caso di serate da ballo o quando è previsto un dj o una band che suona musica dal vivo. I consigli degli esperti

Una laurea o un compleanno. Per celebrare occasioni come queste ci si sente spesso rivolgere la richiesta di poter riservare un ambiente del locale. Il titolare di un bar che accetta deve aver molto buonsenso. «Non esiste alcuna specifica normativa - spiega Angelo Luni, segretario di Appe Padova - l’unico consiglio che diamo è quello di esporre all’ingresso del locale, o della sala che si intende riservare, un cartello con la scritta: “festa privata” o “a invito”».

Le autorizzazioni necessarie

Vediamo, però, alcuni obblighi nel dettaglio. Accogliere nel proprio bar i clienti, siano singoli o in gruppo, rientra nell’attività dei pubblici esercizi come previsto dalla licenza ex articolo 86 del Tulps. Dunque, nessun’altra autorizzazione. Una sentenza della Corte costituzionale (sentenza 15 dicembre 1967, n. 142) ha giudicato illegittimo l’articolo 68 del Tulps laddove prevede l’obbligo di richiedere una licenza del Questore per spettacoli e intrattenimenti in luogo pubblico, nell’ipotesi della festa da ballo. Un problema di permessi, invece, può nascere se l’organizzatore della festa ha in mente di riservare nel locale uno spazio per il ballo. «Se si organizza un vero momento di danza - spiega Marcello Fiore, responsabile dell’ufficio legislativo della Fipe - valgono le stesse norme che per una discoteca». In particolare, scatta l’obbligo di una preventiva ispezione da parte della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Per una capienza che supera le cento unità, poi, è obbligatorio il certificato di prevenzione incendi previsto dal Dm 16 febbraio1982.

Gli obblighi per i concertini

Veniamo agli adempimenti per la musica. Il bar rientra, ai sensi dell’articolo 15 della legge 633/41, in quegli ambienti nei quali l’esecuzione di musica comporta il pagamento di diritti d’autore. Ma occorre distinguere: per la musica d’ambiente, radiodiffusa o riprodotta attraverso lettori cd o impianti, non esiste un particolare adempimento legato al singolo evento. Basta un abbonamento periodico, calcolato a partire dal tipo di apparecchio utilizzato e dalla tipologia del locale, a carico dell’esercente del locale. In occasione di eventi più complessi, con la presenza per esempio di dj o orchestra, invece, esistono tariffe che gravano sull’organizzatore della festa (spesso lo stesso festeggiato). «La differenza, rispetto al trattamento per la musica d’ambiente - spiega Salvatore Solimeno, titolare dell’agenzia Siae di Padova - scatta a partire dall’esistenza di una programmazione della musica. Si tratti di un dj alla consolle o di un concertino. L’organizzatore della festa deve pagare alcuni compensi calcolati sulla base delle presenze». L’importo dipende dalla possibilità di riservare uno spazio al ballo.
In questo caso le tariffe locali prevedono il pagamento di 166,40 euro fino a 100 invitati, altrimenti si pagano 100,30 euro. Al cliente il compito di provvedere al pagamento del forfait (anche prima della festa, purché segua la consegna del programma musicale su moduli Siae con la firma dell’organizzatore e dell’esecutore: il 107/sm per musica registrata e il 107/or per musica dal vivo). L’esercente deve verificare che il permesso Siae sia stato ottenuto, pena una corresponsabilità in sede civile e penale per l’uso abusivo di proprietà intellettuale (l’eventuale contenzioso è in genere chiuso con il pagamento del dovuto aumentato del 50%). Accanto ai diritti Siae, occorre pagare anche i diritti discografici: «Anche se sarebbe tenuto al pagamento chi materialmente organizza la festa - spiega Sergio Paolella, direttore gestione diritti di Scf, consorzio fonografici - è più facile che a pagare sia l’esercente, riversando poi i costi nel saldo finale per la festa». La tariffa, in questi casi, prevede una quota onnicomprensiva a evento di 30 euro aumentata di altri 15 nel caso di duplicazione dei brani su cd o altri supporti.

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