L’Economia Circolare tra fondi di caffè e sacchi di juta

L’economia circolare propone il riutilizzo e il riciclo di materiali. È un modello che prende spunto dalla natura, dove nessun rifiuto resta sprecato ma viene reintrodotto nel sistema a beneficio di altro. Il fulcro quindi non è solo produrre o sprecare di meno, ma ripensare la produttività in modo diverso, abbandonando il modello lineare del "prendi-produci-usa-getta”. I vantaggi dell’economia circolare sono di tipo ambientale, economico e sociale: riduzione della pressione sull’ambiente, più sicurezza circa la disponibilità di materie prime, aumento della competitività, impulso all’innovazione, crescita economica e incremento dell’occupazione. Un principio che si può applicare al caffè, e gli esempi non mancano, come pure la materia prima: ogni anno si generano 360mila tonnellate di fondi solo in Italia. La ricerca ha permesso di realizzare materiali innovativi e prodotti sostenibili.

Così la Cattelan Distributori Automatici, da qualche anno avviato una collaborazione con l’Associazione Animaimpresa e con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine, tramite lo spin off Bluecomb il cui obiettivo è di ottenere dagli scarti fonti di energia nelle stufe pirolitiche e ammendante. Il progetto è stato premiato nell’ambito dalla quinta edizione del “Good Energy Award”, riconoscimento per aziende che puntano su mercati non tradizionali nel rispetto dell’ambiente. Ancora, Aliplast del Gruppo Hera, ha messo a punto un processo che vede gli scarti vegetali (come caffè, prezzemolo e cannella) trasformati in una plastica modellabile e utilizzabile anche 100% green.

Dai sacchi di juta, tessuti per il rivestimento delle poltrone nei locali di Starbucks in Europa.

Non solo fondi: l’azienda Dell’Orco & Villani di Capalle (Fi) realizza macchine e impianti che utilizzano gli scarti tessili per produrre filati, tessuti non tessuti, ovatte, feltri, isolanti. Ha prodotto la tecnologia per recuperare i sacchi di juta di Starbucks dai quali sono nati tessuti per il rivestimento delle poltrone nelle caffetterie europee del marchio.

Il rapporto 100 italian circular economy stories realizzata da Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane, mostra come l’Italia sia tra i Paesi più avanzati nella green economy e nell’economia circolare. Ha infatti la maggiore quota di recupero di materia prima nel sistema produttivo: il 18,5% contro il 10,7% della Germania. Alla base di ciò la povertà di materie prime, che ha indotto (l’auspicio è che continui a farlo e a lungo) a praticare forme di uso efficienti e innovative, protagoniste dell’economia circolare.

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