Disponibile la prima sequenza del genoma di Coffea Arabica

Uno strumento fondamentale per prepararsi a fronteggiare i problemi della coltura del caffè legati ai cambiamenti climatici, realizzato grazie alla partnership tra illycaffè e Lavazza.

L'’accesso al sequenziamento del genoma del caffè è la base per sfruttare a pieno il potenziale della ricerca e migliorare la produzione-

A causa del cambiamento climatico, i terreni adatti alla coltivazione di caffè Arabica potrebbero ridursi del 50% entro il 2050, mentre le previsioni indicano una domanda globale pressoché raddoppiata nello stesso periodo. Lo afferma una ricerca del 2015 condotta da illy e Lavazza con l’Earth Institute della Columbia University. «La ricerca e l’innovazione sono strumenti fondamentali per combattere questa minaccia» osserva Andrea Illy, presidente di illycaffè. Per questo l’organizzazione no-profit per la ricerca e lo sviluppo nel settore del caffè a livello internazionale World Coffee Research, ha reso disponibile sul proprio sito la ricostruzione del genoma di Coffea Arabica, ottenuta da una pianta appartenente alla varietà Red Bourbon. Questo risultato è frutto della partnership delle due Torrefazioni con l’Istituto di Genomica Applicata, Iga Technology Services, Dna Analytica e le Università di Trieste, Udine, Padova e Verona.

Ricerca e innovazione mirano a salvaguardare le zone di coltivazione del caffè.

Da parte sua, Luigi Lavazza, vice presidente del Gruppo Lavazza, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa che permette di lavorare in un’ottica pre-competitiva. «Il sequenziamento del genoma del caffè ci dà gli strumenti per leggere la pianta e identificare con precisione le sue origini, oltre a individuare, ad esempio, i geni che permettono la resistenza alle malattie. I risultati di questa ricerca possono contribuire alla produzione di caffè di qualità superiore, basata su parametri oggettivi». A fronte di questi interventi il dubbio è che si possa arrivare a un’omologazione delle caratteristiche del caffè, perdendo le peculiarità delle varietà e delle provenienze. Tim Schilling, Ceo e fondatore di World Coffee Research ha rassicurato in tal senso, osservando che l’accesso al sequenziamento del genoma del caffè è la base per sfruttare a pieno il potenziale della ricerca e migliorare la produzione, assicurando ad essa un futuro sostenibile, e al contempo tutelando la diversità delle caratteristiche organolettiche. Avere a disposizione la sequenza del genoma permetterà ai ricercatori di comprendere e isolare i principali tratti agronomici che risultano rilevanti per i coltivatori e i consumatori di caffè, come ad esempio caratteristiche organolettiche nuove o migliori, maturazione omogenea del frutto, resistenza a malattie, adattamento ai futuri climi più caldi e asciutti. Gli esperti prevedono che questi sforzi genereranno i vantaggi per i coltivatori di caffè, i consumatori e l'ambiente.

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