Green Park secondo Strega

Ricetta presentata a Baritalia tappa di Bari Villa de Grecis 1 febbraio 2016

Tra i tanti pregi, Londra non può annoverare di certo quello di essere una città nota per il bel tempo. A volte, però, anche le circostanze più sfavorevoli offrono spunti per creazioni geniali. Come il Green Park, il cocktail che il team Strega ha presentato al laboratorio Baritalia, la cui ricetta risale a solo qualche anno fa, eppure già annoverato tra i classici della miscelazione.

Era una domenica particolarmente piovosa del 2011, quando alcuni ospiti del The Savoy Hotel si recarono all’American Bar raccontando al capo barman Erik Lorincz il loro dispiacere per non aver potuto, causa maltempo, visitare Backingham Palace e, soprattutto, Green Park, nel loro ultimo giorno di permanenza nella City. Il bartender slovacco, allora, preparò un cocktail per alleviare la loro tristezza, cercando di riproporre nel bicchiere, attraverso un’accurata scelta degli ingredienti, i colori, i profumi e l’atmosfera del parco reale. E così nacque il Green Park: Old Tom gin, foglie di basilico, succo di limone appena spremuto, sciroppo di zucchero, bitter al sedano e albume d’uovo. Una ricetta di pochi e semplici ingredienti per un risultato di altissimo livello, molto bello anche da vedere con quel colore verde leggero, e che colpisce per l’intensità dei suoi elementi botanici.

E in particolare su questo ultimo elemento ha giocato il team guidato dal maestro di cerimonia Matteo “Zed” Zamberlan nella rivisitazione di questo classico contemporaneo, sfruttando soprattutto la versatilità di sfumature offerte dalle 70 erbe e spezie che compongono la ricetta dello Strega. Così in L’antidoto di Rachele Giglioni lo Strega si unisce a Myfer gin, centrifugato al cetriolo, foglie di basilico, limone, zucchero e gocce di assenzio, mentre in Una strega americana di Alessio Giovannelli, il liquore di Benevento si sposa a un gin di stile americano (Death's Door) infuso allo zafferano, sciroppo di zucchero, succo di limone, bitter al sedano e foglie di menta al posto di quelle di basilico.

Enrico Scarsella nel suo Sogno di una geisha ha invece optato per una base di gin, utilizzando succo di bergamotto come elemento acido, uno sciroppo di tè verde aromatizzato al girasole, rosa mango e limone, come elemento dolce, bitter alla radice di angelica e albume.

La storia

Fin dalla sua apertura, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, l’American Bar del Savoy Hotel di Londra si è imposto come un punto di riferimento per tutti i cocktail bar del mondo. A guidare le operazioni dietro il bancone si sono avvicendati personaggi illustri della miscelazione, a partire dal primo capo barman Frank Wells a Harry Craddock, che diede un contributo fondamentale per la fama dell’American Bar (suo anche il libro Savoy cocktail book, dove raccoglieva le ricette nate al Savoy), per arrivare a Peter Dorelli. Dal 2010, dopo la riapertura seguita alla ristrutturazione dell’Hotel, il posto di comando è stato assunto dal bartender slovacco Erik Lorincz. Il suo Green Park, messo a punto nel 2011 ma già divenuto un classico, è solo una delle ultime fantastiche creazioni nate in quello che viene considerato un vero e proprio tempio dell’arte della miscelazione.

La ricetta Green Park secondo Strega

Ingredienti

45 ml London Dry Gin

20 ml Liquore Strega

30 ml succo fresco limone

22,5 ml rich syrup

3 foglie di basilico

2 gocce Celery Bitter

1 albume d'uovo

Preparazione

Tecnica shake and strain, servire in coppetta.

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