Martini Cocktail secondo Martini

Ricetta base presentata alla tappa Baritalia tenuta il 21 marzo 2016 al Teatro Santa Cecilia di Palermo

Il maestro di cerimonia del team Martini, Walter Gosso, ha illustrato le tre rivisitazioni del celebre cocktail internazionale a opera di Matteo Bonandrini (Tribeca, Palermo), Giulia D'Alberto (Close, Palermo), Vincenzo Lannino (Botteghe Colletti, Palermo).

Le note di Fly me to the moon, nella versione cantata da Frank Sinatra insieme all'orchestra di Count Basie, hanno fatto da sottofondo musicale alla performance del team Martini. E davvero ci vuole una leggenda per celebrare degnamente un’altra leggenda, dal momento che il cocktail rivisitato dalla squadra guidata dal maestro di cerimonia Walter Gosso è il Martini Cocktail.

Per questo drink, uno dei più noti e bevuti al mondo, la definizione di grande classico appare limitativa. Il Martini Cocktail può infatti essere considerato l’icona dell’arte della miscelazione. Nei suoi oltre centocinquant’anni di storia si è costantemente evoluto, assecondando il gusto dei clienti, cambiando di volta in volta ingredienti, dosaggi, tecniche di preparazione. Un cocktail che non è mai passato di moda e che, pur nella sua essenzialità di ingredienti, gin e vermouth, genera in ogni bartender una particolare emozione ogni volta che viene richiesto.

Ma la prova del team ha voluto racchiudere in sé tutta una serie di omaggi, dei quali la canzone è stata una delle chiavi. “Fammi volare fino alla luna”, dice l’inizio della lirica, parole con le quali la squadra ha voluto ricordare sogni e speranze che accompagnavano i viaggi degli emigranti italiani che partivano alla vota degli Stati Uniti in cerca di fortuna. E tra i più celebri italoamericani, uno di quelli “che ce l’hanno fatta” è appunto The Voice, Sinatra, nato negli Usa da padre siciliano (Saverio Sinatra di Palagonia, Ct) e da madre ligure (natalina Garaventa, Lumarzo, Ge): la scelta della canzone è dunque anche un omaggio alla Sicilia e così il cerchio si chiude.

Omaggio che i barteder hanno continuato con i loro twist, caratterizzati da un ampio utilizzo di prodotti locali ad accompagnare la base di Bombay Sapphire London Dry Gin e Martini Dry. Nel Il Pantesco di Matteo Bonandrini, ad esempio, troviamo Passito di Pantelleria invecchiato 12 anni e capperi pestati sotto sale. Giulia D’Alberto, invece, ha utilizzato un rosolio in infusione con foglie d’alloro, bucce di limone e oli essenziali di mandarino per il suo drink che ha chiamato Adauru, il nome dell’alloro in palermitano. Mentre Vincenzo Lannino ha optato per marsala semi secco e sciroppo al caffè e arancio per il suo Running, drink che ha preparato in uno shaker davvero speciale: quello splendidamente cesellato con le sue mani, altra specialità in cui il bartender palermitano è un vero artista.

La storia del cocktail base

Sono diverse le leggende intorno alle origini del Martini Cocktail. Una storia ne colloca la nascita intorno al 1870 nella città di Martinez, in California, dove sarebbe stato creato da Julio Richelieu per un minatore di San Francisco entrato nel suo saloon carico di pepite d’oro. A dare credito a questo racconto sono gli abitanti della cittadina, che nel 1992 hanno affisso una targa per commemorare il primo Martini servito nella storia. Un altro racconto ne attribuisce invece l’invenzione al signor Martini di Arma di Taggia (Imperia), un emigrante italiano assunto al Knickerbocker Hotel di New York, che nel 1910 preparò la miscela in onore del petroliere John D. Rockefeller. Entrambe queste storie sono state confutate da Barnaby Conrad III, che a sua volta ritiene sia una creazione di Jerry Thomas all’Occidental Hotel in Montgomery Street, a San Francisco. Nell’ultima edizione del The Bartender's Guide del “professore” il drink compare ancora con il nome Martinez, mentre la prima attestazione di Martini Cocktail la troviamo nel New and Improved Bartenders’ Manual di Harry Johnson dell’anno seguente. Di certo, c’è che all’inizio del Novecento, il drink era molto popolare negli Usa e che da allora la sua fama non è mai tramontata.

La ricetta di Martini Cocktail

Ingredienti

5,5 cl Bombay Sapphire London Dry Gin

1,5 cl Martini Extra Dry

Preparazione

Raffreddare con ghiaccio coppetta Martini, versare prima Martini Extra Dry raffreddato con ghiaccio, quindi aggiungere Bombay Sapphire London Dry Gin raffreddato con ghiaccio, splash scorza di limone. Guarnire con oliva verde.

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