Videojukebox, istruzioni per l’uso

Attrezzature –

Ricordano i vecchi Wurlitzer, ma vantano una tecnologia sofisticata che facilita non poco la vita del gestore. Richiedono però un investimento iniziale di 4.200 euro cui si aggiungono costi di aggiornamento, tasse ecc. Ma esistono anche soluzioni più economiche

A guardarli distrattamente i videojukebox sono simili ai vecchi Wurlitzer. Il cuore tecnologico invece è quello di un computer touchscreen. Solo l’approccio resta lo stesso: si sceglie la canzone preferita, si paga (via sms o con moneta) e la musica parte.
Se nel nostro Paese di videojukebox con pagamento via sms per ora non ce ne sono (li produce l’israeliana Ycd Multimedia, che ne gestisce circa 200), quelli “tradizionali” sono in ascesa. Come a dire: il fascino un po’ rétro del gesto di infilare una monetina (oggi da 50 cent) è fondamentale. «In Italia siamo partiti senza una campagna di lancio, ma oggi sono 30 i videojukebox del nostro partner SoundLeisure cui forniamo musica», spiega Rossella Rambaldi, referente italiano di Soundnet, azienda che oggi “riempie” di musica circa 15.000 jukebox in Europa. Ognuno è messo in opera con un hard disk pieno di musica (2.500 video e 10.000 canzoni), il che facilita non poco la vita ai gestori. Inoltre, i contenuti sono aggiornati una volta al mese tramite dvd criptati (120 nuovi titoli circa tra audio e video). Proprio per la vastità dell’archivio a disposizione (ben 5 giorni filati di video), l’investimento iniziale di circa 4.200 euro più Iva per l’acquisto della macchina non è proibitivo. «Il canone di 70 euro mensili serve poi a coprire i costi di aggiornamento e a pagare alle case discografiche l’utilizzo dei brani», spiega Rambaldi.
SoundLeisure e Soundnet forniscono altre due soluzioni di “arredamento musicale”. Background Music System offre gli stessi contenuti di un videojukebox, ma può interagire solo con i gestori: la playlist è selezionata secondo diversi criteri (ad es. per artista, anno ecc.), con la possibilità di escludere video non graditi. Mix Mash, invece, è una video-compilation destinata alla pubblica esecuzione, comprensiva di 30 titoli su doppio dvd con bollino Siae. Ciascun volume è dedicato a un genere musicale, e costa 55 euro Iva compresa.
Mondo Giochi, che in Italia si occupa di assistenza e distribuzione dei prodotti, offre invece la possibilità di noleggiare un jukebox con 200 euro al mese più Iva. In questo caso gli aggiornamenti mensili sono compresi.
Sempre per quel che riguarda i costi, i gestori devono pagare, oltre alla Siae ed Scf, l’imposta Isi dovuta ai Monopoli di Stato (43 euro circa per ogni apparecchio). C’è però una buona notizia: un jukebox che funziona a pieno ritmo incassa 10 euro l’ora.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome