Un vigneto toscano a New York

Made in Italy –

In seguito a un gemellaggio, circa 2 mila piantine di uva tipica saranno piantate nel cuore della città americana

Qualche tempo fa era apparsa la notizia dell'esistenza di una piccola vigna nel cuore di New York, coltivata da un originale viticoltore sul terrazzo del suo appartamento in cima ad un grattacielo, autoproducendosi così il vino per il suo consumo casalingo. Ora però si parla di un intero vigneto toscano che sarà coltivato nella Grande Mela. Segno che il fascino del made in Italy tira ancora.

Il gemellaggio tra Crespina e Staten Island
Il comune pisano di Crespina, infatti, si è gemellato con l'isola newyorkese di Staten Island in un patto di amicizia che comprende anche la costruzione di una vigna toscana in terra statunitense. Il progetto si chiama Tuscan garden vineyard ed è stato sottoscritto dal sindaco di Crespina, Thomas D'Addona e dal presidente della Contea, James Molinaro. Curiosità anagrafiche: un italiano che ha il nome di battesimo come se fosse uno yankee, e un americano che ha un cognome che più italico non si può. Tornando al progetto, il vigneto sorgerà all'interno del giardino botanico di Staten Island su una superficie di circa di due acri, sui quali saranno messe a dimora 2.100 piante. L'iniziativa è promossa dalla contea e realizzata d'intesa con l'Università di Pisa e l'azienda vitivinicola Castellani. In programma c'è la produzione del primo rosso toscano “made in Usa”. La vendemmia completa ci sarà dal quarto anno di coltivazione. Lecita la domanda: siamo davanti a una pura azione promozionale? Forse. Ha detto il sindaco D'Addona: «Accetto con entusiasmo la sfida di legarci a una realtà a noi tanto diversa. Sono certo che l'incontro e lo scambio fra civiltà e culture distanti saranno occasione di crescita per le due Comunità». Secondo il primo cittadino «Crespina, e il territorio delle Colline pisane, beneficeranno degli effetti legati alla promozione della ruralità toscana, molto apprezzata in Usa».

Un vigneto toscano ma non troppo
Ma che cosa ci sarà davvero di toscano nel vigneto che nascerà nella Grande Mela? Poco, pare. I vitigni, seppur toscani, saranno acquistati da un vivaista italiano, in California, per via dei regolamenti fitosanitari Usa che impediscono l'importazione di barbatelle. Accanto al vigneto simil-toscano sarà costruita un'area di vinificazione con un punto di vendita dei vini prodotti nel “Tuscan garden vineyard”. In cantiere anche corsi di enologia e degustazioni, un centro di informazione per la conoscenza della cultura toscana del vino e una biblioteca sul tema. Che dire? Tutto ok, basta che i newyorkesi, pigri e innamorati della loro città come sono, non si convincano che quello spicchio di terra di Dante, ricreata all'ombra del ponte Da Verrazzano, sia la vera Toscana, ma solo un antipasto di quanto li attende nella vera e unica patria del Brunello e del Chianti.

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