Sempre più bevanda socializzante, la birra convince per la leggerezza

Beverage –

Il cambiamento dei modi di consumo e delle preferenze dei bevitori di birra sono stati fotografati del rapporto Ispo per conto di Assobirra “Gli Italiani e la birra 2011”, giunto al 15° anno consecutivo. Crescono i consumatori occasionali e abituali

Crescono a doppia cifra i bevitori sporadici di birra (+40%), così come quelli abituali (+20%). Così diventa 36 milioni il numero complessivo dei consumatori di birra, con un incremento di 7 milioni nel 2010. Queste e altre stime sono comprese nella recente indagine statistica che l’Ispo di Renato Mannheimer ha compilato per conto dell’associazione produttori Assobirra raccogliendole nel report “Gli italiani e la birra 2011”, giunto alla 15ma edizione. L’indagine è stata realizzata su un campione di 1.200 persone rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. In un anno il consumo totale dichiarato di birra passa da 58,5% al 72,4% del campione: un aumento pari a 14 punti percentuali che posiziona oggi la birra sullo stesso piano del vino che continua a mantenere una platea di affezionati consumatori, pari al 79,5% della popolazione. A contribuire in modo significativo a questo forte aumento di consensi è in particolare la fascia di pubblico dei 30-40 anni, che presta sempre maggiore attenzione a una alimentazione dieteticamente corretta ma senza rinunciare alla ricerca di gusti insoliti e piacevoli. Ma aldilà dei numeri assoluti relativi ai consumatori, colpisce l’approccio responsabile al consumo di birra, sempre più bevanda da assaggiare e degustare.

Verso un consumo responsabile
A trainare infatti questo trend positivo è la fascia di consumatori che la bevono meno di una volta a settimana (dal 26,3% al 35,5%), insieme a quelli abituali (dal 24,6% al 29,9%). In leggero ribasso invece la fascia dei consumatori di birra giornalieri (-0,4%, pari al 7,2% del campione). Secondo indizio del senso di responsabilità dei consumatori di birra, è il fatto che viene quasi sempre consumata in accompagnamento al cibo, così come viene consigliato dai nutrizionisti: solo il 9,4% la consuma infatti fuoripasto. In questo modo la birra è riuscita a superare il vino come prima scelta nei pasti dei giorni festivi al bar e al ristorante e nelle cene dei giorni feriali. Del resto sono sempre più numerosi i bar, le pizzerie e i ristoranti che offrono menu con una buona scelta di birre, in bottiglia 33 cl e alla spina, per non parlare delle birre artigianali, quasi tutte proposte nel tipico formato da pasto in bottiglia da 70-75 cl. La riduzione della forbice tra i consuni di birra e di vino è un fenomeno che si sta consolidando da vari anni. Otto anni fa non c’era ancora storia: per ogni italiano che beveva birra fuori casa ce n’erano due che ordinavano solo vino. Oggi invece nei pasti fuori casa del fine settimana la scelta è tra birra (42,6%) e vino (41,9%), mentre nei pasti feriali la birra stacca il vino di 2 punti percentuali (21,8% contro il 19,6%).

Il grande sorpasso
L’indagine Ispo/Assobirra è andata a sondare i motivi che giustificano questo sorpasso. Tra quanti bevono più birra rispetto a 2-3 anni fa, il 61% dichiara di farlo perché “esce più spesso con gli amici”, spesso in occasione degli happy hour, Altri motivi più noti sono il gusto leggermente amaro (28%), poco alcolico (10%), rinfrescante (8,9%). La birra chiara (lager, pils, light) risulta la preferita in tutte le occasioni di consumo (compreso l’aperitivo), mentre le birre speciali e più corpose si ritagliano le proprie chance per il dopocena. A proposito di birra e consumo responsabile di alcol, un tema sul quale Assobirra ha attivato apposite campagne di comunicazione compreso un sito dedicato (www.bevireponsabile.it), la ricerca evidenzia come il tema sia particolarmente sentito per il 50% degli intervistati, confermando la scelta di varare la seconda edizione della campagna per la sicurezza stradale “O bevi o guidi”.

Formati più ridotti

Per quanto accurata, l’indagine Ispo/Assobirra non evidenzia le differenze tra i consumi al ristorante e al bar né raccoglie opinioni riguardo la scelta di confezioni e formati (bottiglie, lattine, spina) la cui disponibilità ha pure una forte influenza sulle scelte di consumo. In particolare sta emergendo da parte dei consumatori la richiesta di formati più ridotti (boccali da un litro addio) per la birra alla spina servita al bicchiere e quella in bottiglia (nuove confezioni da 25 cl). Una conseguenza del clima di riduzione dei consumi, specie per chi deve guidare.

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