Prodotti lombardi nelle ricette cinesi

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L’inedito progetto Crossroads punta a diffondere cibi nostrani fra i cinesi. Con ricette orientali rivisitate a base di ingredienti lombardi.

È il mercato su cui tutto puntano per le sue straordinarie potenzialità. Ma la Cina è anche un paese di cui ancora conosciamo poco. Ma siamo poi certi che le ricette che noi amiamo siano le stesse che potrebbero appassionare i cinesi? E che questi 1,2 miliardi di consumatori possano apprezzare gli stessi sapori e abbinamenti che vanno per la maggiore in Italia? A queste e altre domande ha risposto una ricerca quali-quantitativa svolta nell'ambito di Crossroads, un progetto biennale finanziato da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano con l'obiettivo di diffondere sul mercato cinese i prodotti alimentari e i vini lombardi con marchio di qualità.
Il primo passo è stato sondare cosa pensano e sanno dell'Italia i cinesi. Ne è emerso che siamo percepiti come una nazione che eccelle nell'arte, nella moda, nel calcio, nell'opera e nella formula uno. Del nostro cibo pensano sia di qualità elevata e gli alimenti più noti sono pasta e pizza. Nella lista dei nostri cibi più conosciuti, dopo i Ferrero Rocher, l'olio, i formaggi e il vino, anche se quest'ultimo sconta una minor notorietà rispetto a quello francese. Ma allora, come far convivere abitudini e gusti cinesi con prodotti e sapori italiani? Per verificarlo, Crossroads ha coinvolto 8 chef provenienti da altrettante regioni cinesi, sotto la guida dello chef Giancarlo Piccarreta dell'Icif, chiedendo loro di elaborare 32 ricette tradizionali usando però prodotti lombardi, realizzando piatti compatibili con le preferenze locali. Questi cuochi sono stati coinvolti per 3 mesi in una sperimentazione culinaria, nella quale si sono misurati con la sfida di inserire formaggi e olio, salumi e carne, cereali e vino nei piatti della tradizione cinese. Sono nati così 32 piatti che già nel nome sintetizzano il meglio delle culture gastronomiche dei due Paesi. A giudicarli sono poi stati chiamati 160 tra consumatori, giornalisti e chef, che hanno espresso il loro giudizio in un test di assaggio. Dalle preferenze espresse, si desume che i cinesi preferiscono il cibo tenero, con salse ricche ma non grasse. Che amano piatti ben presentati e con belle combinazioni di colori. E che accettano molto bene i condimenti occidentali sui loro piatti. Quanto al gusto, dev'essere pieno e dare soddisfazione.
Dalla ricerca emerge anche lo stupore dei cinesi nei confronti del formaggio, poco conosciuto e usato (anche se si va diffondendo l'abitudine di consumarlo a colazione col pane), e di cui apprezzano la versatilità. Ma soprattutto i consumatori si sono sorpresi di scoprire in quanti modi il formaggio può essere usato nelle ricette cinesi e si sono dichiarati curiosi di provarle anche a casa. Va detto che, a casa, i cinesi amano ricette semplici, mentre al ristorante si orientano verso piatti più elaborati e sono incuriositi dalla cucina italiana. Anche per questo la proposta di Crossroads di introdurre ingredienti “made in Italy” nella cucina tradizionale cinese è stata accolta con favore.
Sulla base del test, è stato elaborato un un ricettario bilingue intitolato “Il gusto lombardo sulla via d'Oriente”, arricchito di una sezione che raccoglie 20 ricette tipiche lombarde con i rispettivi abbinamenti enologici. Il repertorio di piatti sinolombardi sarà usato per realizzare iniziative mirate su professionisti della ristorazione e avviare campagne promozionali.

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