Massimo Barboni responsabile horeca Heineken

Aziende –

In azienda dall’inizio, curerà la business unit horeca di Heineken Italia. In programma nuovi accordi con i distributori e la presenza al prossimo Heineken Jammmin’ Festival.

Originario di Varese, 40 anni, Massimo Barboni è stato nominato responsabile della business unit horeca (hotel, ristorazione, caffetterie) di Heineken Italia, succedendo a Lorenzo Viganò. Laureato in economia presso l’Università Cattolica di Milano, ha iniziato nel 1996 il proprio percorso professionale in Heineken Italia, rivestendo diversi ruoli manageriali anche all’estero. Per Barboni il primo obiettivo è colmare il gap tra canale moderno (33%) e quello horeca (26%), aumentando la visibilità dei marchi della famiglia Heineken in stretta partnership con i migliori distributori del mercato. Il gruppo birrario olandese infatti conta su marchi noti internazionali come Heineken, Amstel, Sol e Cruzcampo, più una ricca serie di marchi locali come le italiane Birra Moretti e Ichnusa. Di particolare riguardo l’impegno di Heineken Italia per il mondo musicale dei giovani. Dal 5 al 7 luglio prossimi, infatti, prenderà il via la 14.ma edizione di Heineken Jammin’ Festival che quest’anno sarà organizzato negli spazi dell’Arena Fiera di Rho, nei pressi di Milano. Tra le star attese, Red Hot Chili Peppers, Pitbull, The Prodigy, The Cure.
Un’azienda in forte crescita

Heineken Italia può contare sull’appoggio della casa madre Heineken Holding NV che ha chiuso l’esercizio 2011 oltre le stime degli analisti, battendo il record di ricavi con ben 17.123 milioni di euro, in crescita del 3,6% su base annua con un utile netto di 1.430 milioni, in costante progresso dal 2007. La produzione si aggira su 165 milioni di ettolitri (27 milioni quelli del marchio capofila Heineken). In Italia il birrificio di Comun Nuovo vanta una produzione di 2,4 milioni di ettolitri e, grazie a un importante piano di sostenibilità “Brewing a Better Future”, punta a ridurre del 40% i consumi di acqua, passando da 4,5 a 0,5 ettolitri di acqua per ettolitro di birra. Riduzione che ha riguardato anche i consumi elettrici e termici passati da 158 MJ/hl del 2009 a 155,5MJ/hl del 2010, al di sotto della media globale del gruppo.

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