Lo show è alla casa del flair

Formule –

Al Flairhouse di Villafranca di Verona l’esecuzione acrobatica dei drink è una calamita per attrarre clienti che fa girare consumazioni e fatturato. Il tutto condito da musica, dj set e tanta professionalità

American style, musica allegra, pareti colorate e una buona dose di cocktail eccellenti: shakerate il tutto ed ecco il Flairhouse, un contenitore di serate a sorpresa che apre le porte tre notti alla settimana, il lunedì “Crazy Monday”, di venerdì e al sabato. I murales e i graffiti di questo moderno saloon, realizzati dalla scenografa veronese Cristina Bighelli, compongono una cubitale e variopinta anticipazione della straordinaria carta dei cocktail e dello show con la spettacolare esecuzione acrobatica dei drink. Flairhouse nasce nel 2004 grazie a Stefano Righetti e Nicola Bailo, già titolari di Barman Service (società che propone corsi di freestyler e tradizionali). Il concept di base è quello di un luogo votato al bere di qualità, dove il bancone costituisce un perfetto palcoscenico per i bartender e le loro spettacolari creazioni. Barman Service si occupa infatti della formazione di barman e barman-frestyler, puntando alla massima professionalità in materia di “american bartending”. I corsi multilevel della scuola uniscono alla didattica di base e alla conoscenza del mondo del beverage, quelle tecniche e i movimenti che creano sensazionali acrobazie nella preparazione e nel servizio dei drink. La genesi del locale è maturata dopo un'attenta analisi del mercato che ha dapprima individuato quattro zone appetibili: Villafranca, Verona, la sponda veronese del lago di Garda e l'est veronese. Villafranca è apparsa subito l'area più interessante per la floridità economica e il vasto bacino d'utenza che, con la periferia, raggiunge una cifra considerevole di potenziali clienti (90/100.000). Ulteriore criterio di scelta, l'assenza di concorrenza dopo le 2 di notte.
La location ideale è stata identificata in una vecchia birreria che risponde ad altre necessità: si trova nello stesso stabile della scuola Barman Service ed è situata lungo un'arteria principale di traffico. Essa dispone inoltre di un ampio parcheggio (oltre 200 posti auto) e di un vasto plateatico esterno.

Formazione continua per il personale
Nel 2004 la prima prova sul campo da titolari di un locale dei due soci della Barman Service trae immediatamente beneficio della loro decennale esperienza che li avvantaggia in vari ambiti, a iniziare dalla selezione degli arredi. Tavoli, divani e sedute di vario tipo sono stati realizzati dalla Casa del Bambù di Affi (Vr) nei colori dominanti degli interni: mogano, rosso mattone e nero. Il lunghissimo banco bar a forma di L (12 metri!) è stato ideato in casa per rispondere alle specifiche necessità del flair che, se comporta un investimento inferiore rispetto alla tipica struttura del bar normale, prevede costi aggiuntivi di usura delle attrezzature, valutabili in circa 200 euro annui per postazione di lavoro. La scelta del personale viene eseguita tra i migliori corsisti della scuola, soprattutto uomini tra i 25 e i 40 anni che poi frequentano puntualmente corsi di aggiornamento. A dirigerli nel locale sono entrambi i soci, impegnati a tempo pieno tra scuola e locale, ai quali si uniscono due addetti full time e altri due part time. Il Flairhouse si avvale della professionalità di Gianpaolo Posata (master trainer) e di altri 4 flair bartender che, a turno, seguono anche il servizio in sala, oltre a 2 addetti alla security e un dj (libero professionista).
I drink sono un solido punto di forza dell'offerta, molto ampia e raccolta nel listino che elenca oltre 200 preparazioni, compresi i classici cocktail Iba, le proposte internazionali e 100 creazioni esclusive. Long drink, frozen, muddled sono offerti in molte varianti di gusti e l'elenco comprende una variegata scelta di cocktail analcolici, per soddisfare tutte le esigenze della clientela.
I drink più richiesti dal pubblico sono il Mojito, il Long Island Ice Tea, il Sex on the Beach e il Flairhouse's Nightmare a base di vodka, Blue Curacao, sweet&sour mix e purea di fragola. Il flair accompagna ogni istante del servizio, arricchendolo con una serie di movimenti che coinvolgono i presenti al ritmo della musica. A seconda delle esigenze si utilizza lo speed-flair, il working-flair o l'exhibition-flair. Lo “speed” viene realizzato durante tutto l'orario di servizio, velocizzando i tempi di esecuzione dei cocktail con bicchieri, shaker, bottiglie, versaggi spettacolari e multipli. Il “working” si alterna allo “speed” ogni 10 minuti, con brevi sequenze di movimenti che utilizzano uno o più oggetti (bottiglia, shaker e bottiglia, due shaker e bottiglia ecc.). Il culmine dello spettacolo avviene con l'exhibition-flair in cui le routine si fanno più complesse e nelle acrobazie volteggiano due, tre o più oggetti.

Una comunicazione a tutto tondo

All'originale concept del locale risponde un pubblico tra i 18 e i 40 anni, che si concentra soprattutto dalla mezzanotte alle 3 del fine settimana e dalle 23 alle 2 del lunedì notte, richiamato dalla formula accattivante che comprende ingresso gratuito, spettacolo, musica, animazione e prezzi accessibili.
Intorno al marchio Flairhouse, creato da Stefano Righetti, ruota la strategia promozionale che, oltre al sito internet  Barmanservice e al gruppo in Facebook, appare nel portale di 2Night (www.2night.it), in eventi e quotidiani locali, free press e flyer, per un investimento totale che incide per il 5-7% nel fatturato annuo. A sei anni dall'apertura, il riscontro positivo del pubblico ha suggerito ai titolari buoni propositi per il 2011: un secondo locale, magari all'estero.

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