L’aperitivo italiano torna protagonista a Milano

In occasione di Expo, Campari si fa promotore di una serie di eventi e party in oltre cento locali ed elegge lo storico Camparino in galleria a propria dimora

Eravamo lì schierati come si conviene alle occasioni speciali. Agghindati secondo l’outfit degli anni ‘30 con tanto di perle, pagliette e piume. Con noi quelli del Jerry Thomas Speak Easy di Roma capitanati da Leonardo Leuci, special guest bartender. La data era lo scorso 7 maggio. L’occasione: la celebrazione dei cento anni del Camparino in Galleria a Milano. Un omaggio dovuto al locale, creato nel 1915 da Gaspare Campari, che ha lanciato la moda dell’aperitivo, proponendo un liquore bitter, fino a quel momento usato come digestivo, nel momento che precede il pasto.

Lo storico bar - passato di mano più di una volta e tornato a essere il Camparino sotto la nuova insegna creata da Ugo Nespolo e la gestione di Orlando Chiari e Teresa Miani -  è oggi il fulcro delle attività che vedranno “l’aperitivo rosso” protagonista in oltre cento locali per tutti i sei mesi di Expo. Oltre alle serate speakeasy in partnership con le migliori realtà italiane, il Camparino ospiterà, con cadenza mensile, cinque stelle del bartending internazionale. Dopo Agostino Perrone (The Connaught, Londra), il 4 giugno è stata la volta di Salvatore Calabrese (The Playboy Club, Londra) e il 9 luglio toccherà a Luca Cinalli (Nightjar, Londra). Simone Caporale (Artesian, Londra) sarà in scena il 10 settembre, mentre l’8 ottobre chiude gli appuntamenti Mauro Mahjoub (Negroni’s Bar, Monaco). Infine dieci talenti del bartending italiano avranno l’opportunità di esibirsi al bancone del Camparino per esclusive guest bartending, interpretando con i propri cocktail una delle dieci decadi della storia del Camparino, dal 1915 al 2015.

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