La Collezione Branca, patrimonio per tutti

Cultura –

Un museo d’impresa ma anche la storia di una comunicazione innovativa, nella forma e nelle tecniche usate, e dei gusti di un’epoca. Ora a disposizione dei milanesi e non solo

Come non ricordare le plastiline animate di Fusako Yusaki, protagoniste agli inizi degli anni Settanta di una serie di spot per il liquore Fernet Branca. Forme appena abbozzate, modellate con la plastilina, si trasformano sullo schermo dando vita a brevi sketch curati nel minimo dettaglio. Al termine dell'animazione una voce fuori campo aggiungeva l'immancabile slogan/tormentone “Digestimola!”, cifra stilistica tipica degli spot di Carosello. È solo una delle campagne di successo della Fratelli Branca Distillerie, cui seguono, tra le altre, “Brr Brancamenta” (1975), “Sopra tutto” (1981), “Pregio e Privilegio” (1990). Non male per l'azienda meneghina che ha abituato gli italiani al rito “dell'ammazzacaffè”. Gli storici del marketing ricordano anche come la Branca sia stata l'inventrice “dell'autospotting”, piazzando l'insegna del Fernet sui taxi Balilla che sfrecciavano in Italia negli anni Trenta. Ma è solo uno dei record che l'azienda vanta nel campo della pubblicità e del branding. Tra le prime al mondo a esporre il proprio marchio su portacenere e bicchieri, l'azienda vanta anche il primato di essere stata tra le prime a usare il titolo di “fornitori di casa Savoia” come elemento pubblicitario.
Una storia di successi, di geniali intuizioni che da oggi è possibile ripercorrere varcando l'ingresso dello storico stabilimento di Milano, in Via Resegone 2, tuttora cuore della produzione, dove è ospitata la Collezione Branca.

Un impegno per il territorio

Il Conte Niccolò Branca, presidente e amministratore delegato, ha così commentato l'apertura del museo: «Insieme alla mia famiglia desideravo condividere con la collettività e Milano, città con la quale Branca ha un profondo legame, il patrimonio imprenditoriale, storico e culturale dell'azienda. Si tratta di una documentazione che contribuisce ad arricchire la storia dell'industria e della comunicazione italiana come del territorio in cui operiamo. In particolare l'apertura della Collezione vuole essere un contributo al fenomeno di rivitalizzazione culturale di un'area milanese, la Bovisa, con cui lo stabilimento confina». Vero è che la famiglia ha promosso diverse iniziative culturali collegate al territorio in cui opera, come il recupero della Torre del Parco Sempione di Milano, oggi Torre Branca, la trasformazione dello stabilimento di Saint-Louis (Francia) in uno spazio espositivo permanente d'arte moderna, il Museo Carpano e ora la Collezione Branca.
Allestito nel complesso industriale di Milano, il museo occupa oltre 1.000 mq. Un invito a vedere da vicino gli strumenti artigianali degli inizi, i cartelloni pubblicitari di fine Ottocento e primi Novecento a firma di Metlicovitz, Cappiello, Jean d'Ylen, Mauzan, Codogn, fino alla comunicazione degli anni Settanta-Ottanta.
La Collezione è aperta su prenotazione, per gruppi di massimo 25 persone, ogni lunedì, mercoledì e venerdì con visite guidate in italiano e inglese (su richiesta), alle ore 10 e alle ore 15, con una durata di un'ora e mezza circa. Ingresso gratuito.

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