La bottiglia ripensata a misura di single

Packaging –

Si chiama Qb, ovvero quanto basta. È una nuova linea riservata a ristoranti e bar e dedicata a chi, anche se pranza da solo, non rinuncia alla sua giusta quantitò di vino.

Le Cantine Coltiva hanno messo in commercio la linea QB (Quanto Basta), una selezione di vini fermi e frizzanti di qualità (Doc o Igt) confezionati in mini-bottiglie da 20 e 25 cl.
A prima vista non sembra una notizia. Le bottiglie piccole di vino le conosciamo già e le incontriamo tutte volte che affrontiamo un self service o ci costringiamo a mangiare in un vagone ristorante di Trenitalia.
Quelle, però, non sono bottiglie piccole. Sono bottiglie rimpicciolite, come un golfino di lana uscito da una lavatrice a 90 gradi. Se è vero come è vero che ogni packaging è un messaggio, la comunicazione di quelle bottiglie (in tutto identiche alle originali da 75 cl) in sintesi è: “Ma quanto sei sfigato”. Più articolata, suonerebbe. “Ma come? Mangi da solo e vuoi anche il vino? E vabbè: eccoti un vinello da tutti i giorni dentro a una bottiglietta ridicola come una bambina che si mette i vestiti della mamma”.
Anche il packaging delle nuove bottiglie QB parla, ma dice ben altro. Intanto è stato pensato appositamente “in piccolo” per i modesti bevitori senza dare l'impressione di un oggetto visto con un binocolo al contrario. Il design può piacere o non piacere, ma c'è. A me non dispiace, con il suo richiamo ai quartini da osteria di una volta con la capacità impressa sul vetro. Chi sono questi “modesti bevitori” cui accennavo sopra? Sono le persone morigerate di natura, quelle che amano il vino, quelle attente agli etilometri, ma soprattutto la stragrande maggioranza dei single per fortuna incapaci di consumare un'intera bottiglia da soli.
Quella dei single è una categoria ampliamente disprezzata dal mercato (almeno quello ottuso, perché quello intelligente li coccola) ancorché si sia rivelata una vera e propria gallina dalle uova d'oro quanto a consumi. Sono i single a consumare e, purtroppo, anche a sprecare di più, ma sono anche i più tassati dallo Stato e i più tartassati dalla vita in tante piccole occasioni apparentemente di scarsa importanza, ma utili ad avvelenare vari momenti della giornata. Un esempio classico è quello dei ristoranti con i piccoli tavoli per i single disposti secondo la regola delle “tre porte”: uno è piazzato accanto alla porta che dà in cucina, a tiro di odori, viavai di camerieri e rumori di cucina. Il secondo si trova accanto alla porta di ingresso, a favore di spifferi, distratte borsettate di avventrici e cappottate di grassi cummenda, il terzo accanto alla porta del cesso. No comment. Potrei parlare anche della difficoltà a reperire una camera singola in albergo o delle confezioni ostinatamente familiari di molti prodotti e naturalmente della bottiglia da 75 cl al ristorante.
Ora le Cantine Coltiva con il packaging di “Quanto Basta” studiato appositamente per chi mangia da solo e destinando la linea proprio al circuito della ristorazione, azzarda l'ipotesi che “single” non solo non sia sinonimo di sfigato ma che addirittura possa significare “cool”. Era ora. E grazie da tutti noi single.

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