Il festival dei drink creati sul momento

Ricette –

Nel corso della sesta edizione del Summer Drink&Eat Festival diciannove barman da tutta Italia, invitati da Rg Commerciale, si sono sfidati in una gara che premiava l’originalità e l’improvvisazione

Hanno scelto di mandare in orbita i loro drink all’interno di una capsula spaziale. Proprio negli stessi giorni in cui Luca Parmitano si preparava alla prima passeggiata spaziale di un astronauta italiano. Altri hanno fatto sedere le loro ricette su un carretto siciliano. Qualcuno ha usato degli iceberg al posto dei più ortodossi cubetti di ghiaccio. Uno ha virato sul tema erotico con un gioco di lustrini, paillettes e gelatine dalla forma equivoca. I più “normali” hanno puntato sul potere afrodisiaco di peperoncino e zenzero. Cose che possono succedere quando inviti una ventina di barman dallo shaker facile a un concorso a sorpresa.

Concorrenti selezionati

Alla sesta edizione del Summer Drink&Eat Festival, amichevole del cocktail andata in scena al Palazzo Podere Illica di San Lorenzo - Castell’Arquato (Pc), c’erano bartender dalla Sicilia al Piemonte, da Roma alla Brianza. Sotto un sole che spaccava la pietre hanno dato prova di lucidità confezionando ricette con quello che c’era: spiriti di qualità, frutta e verdura, bicchieri e altri strumenti da cocktail gentilmente forniti dallo sponsor Rg Commerciale. I concorrenti sono stati suddivisi in quattro categorie: agreste (intorno c’era la splendida campagna piacentina), spaziale (uno sguardo al futuro più o meno prossimo), vintage (il trend del momento) e porno…Prima che sgraniate gli occhi per un distorto senso dell’etica, sappiate che è stato il tema più caldo della giornata. In questa categoria concorrevano tra gli altri Paolo Sanna del Banana Republic di Roma e Ekaterina Logvinova, zarina del nuovo Egò sul Naviglio Grande di Milano. Sanna, barman con la coppola con la passione per i drink schietti, ha preparato Squirt Fix, nome che, questa volta sì per questione di pudore, preferiamo non tradurre.

Quel fix a luci rosse

Nella video-intervista che trovate, in versione non censurata su Bargiornale.it, ha confessato: «La marcia in più del mio drink sta nell’orgasmo finale. Ho realizzato una citronette a base di peperoncino e lamponi freschi, accompagnata da due fragoline. Il fix, oltre al porno, è un omaggio all’ambiente rurale. Ho colto nei campi intorno alla tenuta del rosmarino e della salvia che ho usato per la guarnizione. Per esaltare le note aromatiche del gin ho aggiunto cardamomo e alcune gocce di bitters al rosmarino. Infine, per rendere tutto più spicy, ho completato la miscela con ginger beer». Se Sanna ha giocato sulla simpatia degli ingredienti rispetto alla base, Ekaterina Logvinova ha puntato sui contrasti abbinando a un drink secco preparato con Sailor Jerry, pompelmo, lime e sciroppo di agave, un “side” realizzato utilizzando mezzo pompelmo scavato della polpa e farcito con cubetti d’ananas, purea di lamponi, rosmarino e sciroppo d’agave. Nella categoria “spaziale” si è distinto Lorenzo Scaglia dello Smile Tree di Torino (premio RgMania). L’inseparabile compagno di banco di Dennis Zoppi ha proiettato nella galassia il suo Mex in the Space, ricetta a base di Tequila e mezcal. «Sono tonalità calde proiettate in un ambiente freddo». Così recita il suo autore: un duro, ma dal cuore tenero. Il drink, preparato con una singolare miscela di distillati d’agave viene profumato con pomodori Pachino, timo e una crusta bipartisan: per metà di zucchero, per l’altra di sale.

Zucchero e sale in tutte le salse

Il tema del sale e dello zucchero aromatizzato è stato uno dei leit motiv del concorso. Silvia Ghioni, vincitrice del premio come miglior barlady, ha affrontato la categoria “agreste” con un ibrido tra un Moscow Mule e Margarita. Una splendida creatura composta da vodka, souvenir di cetriolo, profumo di lime, zucchero al gusto di vaniglia e anice stellato. Il tutto imbellettato con crusta di sale e origano.

Un risultato quasi scontato

Infine c’è stato l’exploit di Teo Rizzolo, per anni al fianco del maestro Comini al Nottingham Forest di Milano, ora in forza del bar segreto milanese noto col nome di 1930. Rizzolo ha partecipato a quattro edizioni del Summer Drink&Eat Festival. Ne ha vinte tre: ma solo perché l’ultima volta era in veste di giudice. Il suo Patenterac, categoria “vintage”, è un omaggio al Sazerac e alla patente che fu.
A ricordo di quell’infausto incidente ha allegato al drink presentato alla giuria di Bartender.it, il tesserino rosa e un delfino ricavato da una banana. D’altronde si trattava di un omaggio alla cultura vintage.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome