I pasticceri fanno squadra

Associazioni –

Difendere i valori della pasticceria di qualità, confezionare prodotti in linea con l’evoluzione dei gusti, prendere il pubblico per la gola. Sono gli obiettivi del consorzio Pasticceri pratesi. Che per centrarli ha animato una kermesse da 20mila persone

Mettere insieme il rispetto delle tradizioni, la valorizzazione della qualità, l'innovazione e la divulgazione non è affar semplice. A Prato, però, sembrano aver trovato la formula. Merito di otto professionisti capaci di ragionare e lavorare in équipe, riuniti da oltre vent'anni nel Consorzio Pasticceri pratesi, e del coinvolgimento di Confartigianato Imprese e di Artex, il centro per l'artigianato artistico e tradizionale della Toscana. Il risultato è la mostra dell'alta pasticceria DolcementePrato, capace quest'anno di attrarre 20mila visitatori, radunati attorno a un centinaio di pasticceri disposti a lavorare fianco a fianco e a raccontare i propri “segreti” a un pubblico desideroso di farsi catturare lo sguardo ma anche il palato. Per i professionisti di tutt'Italia, il Consorzio Pasticceri pratesi è la dimostrazione dei risultati che si possono raggiungere con la collaborazione e lo scambio. «Il continuo confronto - racconta il presidente del consorzio, Massimo Peruzzi - ci ha permesso di crescere molto dal punto di vista qualitativo. Prova ne sia che diversi nostri membri hanno raggiunto fama e successi in Italia e all'estero: da Luca Mannori a Paolo Sacchetti, da Giancarlo Bettazzi all'emergente Luca Signorini».

Belli, gustosi e duraturi

«L'evoluzione dei gusti - spiega Peruzzi - ci impone di cercare di fare prodotti sempre nuovi. Rispetto a qualche anno fa, per esempio, si tende a mangiare meno ma meglio. Un vantaggio per noi, che abbiamo sempre difeso la genuinità dei nostri prodotti».
Consentire a chi acquista di poter consumare il dolce anche a qualche giorno di distanza dall'acquisto è una delle sfide in cui si sono lanciati i pasticceri pratesi: «È fondamentale per rendere il prodotto più vendibile, sempre che venga preservata la qualità e l'eccellenza. Da qui la scelta di sviluppare, accanto alle proposte fatte con ingredienti quali panna, creme ecc. anche una serie di prodotti da forno».
Se il gusto resta, naturalmente, il più importante requisito per un prodotto di pasticceria, a contare sempre di più è la capacità di appagare anche la vista: «I dolci tendono ad assomigliare sempre di più a opere d'arte - dice Peruzzi - e la presentazione diventa di cruciale importanza, soprattutto per sviluppare l'asporto. Creare contenitori eleganti, con tutte le caratteristiche di una confezione regalo, permette di dare valore al prodotto che si acquista, a tutto vantaggio dell'immagine di chi lo produce».

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