I giochi del Mediterraneo della Bacardì Legacy

Ieri, primo marzo, al Petit Palais di Lisbona si è celebrata la liturgia del rum. Dodici rappresentanti nazionali, portabandiera della miscelazione di Spagna, Italia, Grecia e Francia, hanno mostrato al pubblico un ricco e gustoso campionario di reinterpretazioni, dal Daiquiri al Mai Tai, al Pina Colada. E' successo in occasione della finale sud europea della Bacardì Legacy, manifestazione internazionale cresciuta a ritmi vertiginosi. Nell'inedito, quanto riuscito ruolo di mattatore della giornata, lo startender italiano Bruno Vanzan. In curva le tifoserie dei quattro Paesi. Ai tavoli della giuria un parterre de roi composto da Michael Landart (Maria Loca, Parigi), Thanos Prunaros (Baba au Rum, Atene), Leonardo Pinto (Showrum, Roma) e Albert Adrià (elBarri, Barcellona). Giudici dell'impianto di comunicazione la giornalista Sandrae Lawrence di The Cocktail Lovers, Adolfo Comas in rappresentanza della famiglia Bacardì e Dickie Cullimore, il nuovo e intraprendente global ambassador della casa del Murcielago. Il migliore degli italiani è Livio Morena del Propaganda Caffè di Roma. Livio, natoa a Maratea in Basilicata, ex musicista, e con studi in Comunicazione ha iniziato a lavorare nel mondo del bar mentre frequentava l'Università. Ora corona il sogno di vedere il suo El Especialista (Bacardì Carta Blanca, succo di lime, zucchero, sherry Lustau Almacenista, gocce di Angostura Bitters e un pizzico di sale di Maldon) nella lista dei magnifici che sfileranno a San Francisco a fine aprile per la finale mondiale della competizione. Insieme a lui ci saranno gli altri vincitori della seleçao europea di ieri: Angel Arrunada del Sol y Mar di Malaga, autore di El Murcielago, uno dei drink più interessanti della giornata preparato con rum, succo di lime, orzata, ginger beer e un "float" di Carta Negra; l'autore di The Epicurean Henry Matthieu de Le Comptoir de La Bourse di Lione, una delle città europee più vivaci sul fronte della miscelazione e, infine per la Grecia, Konstantinos Kapniaris del Third Wave, portabandiera di una squadra fortissima che punta sulla valorizzazione del territorio, del Mediterraneo, fieramente attaccato alle sue radici elleniche: rum, liquore al timo, miele, gocce di bitter alla lavanda e il sirtaki è servito. Tirando le somme è stata una competizione intensa, di carattere, con concorrenti che hanno dato per mesi il tutto per tutto. Il nostro plauso agli altri italiani in gara: Gianfanco Cacciola del Bar Jonio di Cosenza e Roberto Rossi del Mag Caffè di Milano. Esausti, ma felici, hanno dato prova, ancora una volta, di quanto il movimento italiano del bartending sia in fase di risalita. E da Lisbona, per il momento, è tutto.

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